CARO BENZINA: PAGHIAMO ANCORA L’ACCISE PER LA GUERRA DI ABISSINIA DEL 1935. IL CODACONS SPRONA ALLO SCIOPERO PER IL 5 E 6 GENNAIO. ECCO COSA SI FINANZIA CON LE ACCISE
Le associazioni dei consumatori invitano gli automobilisti a non fare rifornimento il 5 e il 6 gennaio. Il caro carburante nel 2012 inciderà per 202 euro a cittadino. “Abbiamo deciso di proclamare uno sciopero per protestare contro i rincari abnormi dei carburanti registrati in queste ultime ore anche in Sicilia – spiega Francesco Tanasi Segretario Nazionale CODACONS – rincari che non tengono conto minimamente dei costi che il nostro territorio paga già come produttore di benzina in termini ambientali e di rischio per la salute dei cittadini”. Il 5 e il 6 gennaio prossimi i siciliani sono invitati ad astenersi dal fare rifornimento di benzina e gasolio, come forma di protesta contro i continui aumenti delle accise decisi dagli ultimi due governi, e contro le speculazioni sui prezzi alla pompa che mantengono alti i listini nonostante il calo del petrolio. Tanasi ha incontrato una delegazione di parlamentari nazionali con a capo l’on.Pippo Gianni, che si sono resi disponibili a creare un movimento di lotta contro i rincari della benzina e dei beni di prima necessità in genere.
Nel corso dell’incontro Tanasi ha proposto ai parlamentari la lettura del trafiletto che segue e che ha lasciato anche molti di loro di stucco: Nel territorio italiano, sull’acquisto dei carburanti gravano un insieme di accise, istituite nel corso degli anni allo scopo di finanziare diverse emergenze. Alcune di esse, però, risultano talmente anacronistiche (la meno recente prevede tuttora il finanziamento della guerra di Abissinia del 1935) da suscitare non poche polemiche al riguardo. L’elenco completo comprende le seguenti accise:
1,90 lire (0,00103 euro) per il finanziamento della guerra di Abissinia del 1935;
14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963;
10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966;
10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968;
99 lire (0,0511 euro) per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976;
75 (0,0387 euro) lire per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980;
205 (0,106 euro) lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
22 (0,0114 euro) lire per il finanziamento della missione UNMIBH in Bosnia Erzegovina del 1996;
0,020 Euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
0,0073 Euro in attuazione del Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali;
0,040 Euro per far fronte all’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92[2] 0,0089 per far fronte all’alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011;
0,112 Euro sul diesel e 0,082 Euro per la benzina in seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” (Manovra Monti) del governo Monti;
“E’ importante che a conoscere la realtà sugli assurdi e continui aumenti della benzina siano in molti, moltissimi. Solo se saremo in tanti a reagire a questa cappa sempre più pressante di rincari – ha concluso Tanasi – potremo cambiare le cose e ci riusciremo, parola di rompiscatole. “