AMBROSETTI AL CORRIERE: “SULLE TERME SILENZIO”. IL CALDO FA EFFETTO
Riceviamo, in verità con molto stupore, la lettera che il dottore Alferdo Ambrosetti, già direttore generale delle Terme, ha scritto al Corriere di Sciacca. Lettera che pubblichiamo.
Caro Direttore, ho trovato ben poche tracce nel Corriere di Sciacca, che pure seguo con una certa assiduità, sulla situazione delle Terme di Sciacca, che pure sono state meritoriamente un cavallo di battaglia Tuo e del Tuo giornale in tempi passati. Poche, pochissime tracce, rispetto alla giusta e condivisa veemenza con la quale fu affrontato allora il problema della loro approssimativa gestione e dei fallimentari risultati economici. Per quanto mi è dato conoscere, e mi riferisco ai dati del bilancio della SPA che come ben sai per obbligo di legge viene depositato annualmente presso la Camera di Commercio, non pare sia cambiato molto: parecchi debiti ed un capitale sociale ormai logorato. Non riesco ad immaginare che l’assordante silenzio con il quale da tempo la vicenda delle Terme è seguita dal Corriere di Sciacca possa essere frutto di una posizione politica assunta dallo stesso: sarebbe grave e non gioverebbe alla libertà dell’informazione. Indipendentemente dalle cose che di recente sono state dette sulle Terme, e di quelle che saranno a breve riportate visto che è stata presentata una interrogazione al Senato, mi piacerebbe sapere se il silenzio è legato ad una positiva valutazione della gestione o a cos’altro. Con la stima e l’amicizia di sempre. Alfredo.
Caro Alfredo, la tua lettera mi stupisce molto e in verità l’unica spiegazione che mi viene in mente è collegabile all’afoso e lungo periodo che ha caraterrizzato l’estate in corso.
Mentre i miei articoli vengono ripresi anche dal Forum delle Terme di Acireale, tu mi rimproveri il silenzio. Mai critica ingiusta mi è stata rivolta da te che, ricordo, e ricordi tu stesso, hai sempre apprezzato la durezza dei miei scritti. Ti ricordo i fiumi di articoli scritti a cominciare dalla costituzione della Terme di Sciacca Spa, soprattutto per il metodo adottato.
Ho scritto fiumi di articoli quando a guidare la società termale era il Consiglio di Amministrazione, frutto di una mera lottizzazione dei partiti, tra cui quello per il quale hai concorso come candidato a sindaco di questa Città.
Ricordo anche, e lo sai benissimo, che ho subito querele da parte dell’ex Presidente del Cda per diffamazione a mezzo stampa. Querele reputate infondate prima dalla Procura e poi dal Gip. Querele archiviate.
Il Corriere di Sciacca ha scritto fiumi di articoli, in questo ultimo periodo, contro la decisione dell’ex Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, per la scelta di affidare a Sviluppo Italia-Sicilia l’incarico di Advisor. Questo giornale ha scritto contro l’assessore Gaetano Armao per il ritardo nel presentare il bando di selezione pubblica per l’affidamento a privati delle strutture termali.
E tu, caro Alfredo, insinui pure un mio ipotetico “cambiamento di pensiero politico”. Caro Alfredo, rimango di stucco e anche male non per quello che dici, che pure è grave, ma per le parole che vengono da te, persona che ho stimato.
Il silenzio del quale tu fai cenno, caro Alfredo, è solo un’insinuazione. Lo sviluppo delle Terme, e tu lo sai benissimo, dipende dalla decisione della Regione. Se non si conclude il processo di privatizzazione è inutile pensare allo sviluppo che rimane impossibile.
Le Terme sono in fase di liquidazione, come la società che gestisce la raccolta dei rifiuti. Eppure ambedue proseguono l’amministrazione ordinaria e straordinaria. Il silenzio è della classe politica, non certo del mio giornale.
Come, del resto, le fibrillazioni sono del clima elettorale dal quale,ringrazio Dio, ne sto molto lontano e nel quale tu, invece, hai contribuito attivamente e direttamente. E molto probabilmente seguiti a contribuire.
La mia valutazione sulle Terme è chiara: la colpa e la responsabilità sono, oggi e già da qualche tempo, della politica. Se non si dà il via alla privatizzazione, le terme sono destinate a chiudersi da sole, perchè punite dal mercato.
Una cosa ti rispedisco: la tua accusa nei miei confronti di silenzio. Vedi, Alfredo, io parlo, scrivo, denuncio. Al contrario di chi fa chiacchiere al bar, specie dove la vita appare più dolce.
Filippo Cardinale