Il presidente del Consiglio comunale lascia la riunione con l’imprenditore Moncada: prima di ogni cosa c’è il rispetto delle Istituzioni. Silenzio del sindaco, invece

EDITORALE

L’incontro dello scorso giovedì 25 novembre ha svelato un episodio di straordinaria rilevanza e, purtroppo sottaciuto dai media presenti (il nostro giornale non è stato invitato, e stiamo inoltrando al sindaco una lettera di vibrata protesta): la dura disputa tra l’imprenditore Moncada e il nostro Presidente del Consiglio comunale, il tutto sotto lo sguardo sornione del sindaco, attratto dal nuovo profetismo delle “fonti energetiche alternative”.

Il nocciolo della questione, al di là degli aspetti puramente tecnici, è la legittima richiesta di informazioni sul progetto che il Presidente del Consiglio comunale, Filippo Bellanca, ha rivolto all’imprenditore Moncada. Il quale, dimenticando di trovarsi ospite all’interno del Palazzo comunale, all’interno della massima Istituzione cittadina, ha pensato di dribblare la richiesta di Bellanca con un atteggiamento descritto in una lettera proprio dallo stesso Bellanca: “Nel pieno rispetto del comportamento trasparente, leale e riguardoso che da due anni e mezzo contraddistingue l’attività di questa Presidenza, mi preme trasferire anche alla comunità locale, che mi onoro di rappresentare, la mia delusione per l’atteggiamento indisponente manifestato ieri mattina dal massimo dirigente della Moncada Energy nel corso di un incontro con le istituzioni locali, promosso dal Sindaco Vito Bono. L’episodio non è stato opportunamente rilevato dai mezzi di informazione che erano presenti alla riunione, ma desidero venga portato all’attenzione della cittadinanza allo scopo di rimarcare, se mai ce ne fosse bisogno, come questa città, e le rappresentanze istituzionali che la compongono, siano fortemente desiderose di contribuire allo sviluppo sociale ed economico del territorio, senza però trascurare il rispetto delle regole, della legalità e di un ambiente che troppo volte in passato è stato mortificato”.

Un “atteggiamento indisponente” a fronte della rappresentazione delle “ legittime preoccupazioni segnalate dai cittadini, anche se non supportate da considerazioni tecniche e scientifiche che richiedono successivi approfondimenti. La risposta del rappresentante del Gruppo Moncada ha mostrato un atteggiamento rigido, poco collaborativo e poco riguardoso rispetto al clima cordiale della riunione alla quale era stato invitato”. Il Presidente del Consiglio comunale, Filippo Bellanca, ha poi lasciato la stanza del sindaco, dove si è svolta la riunione. Il sindaco ha ritenuto di continuare l’incontro, sorvolando sullo spiacevole accaduto, ma soprattutto non tutelando le legittime istanze evidenziate dalla collettività. Ancor più grave, nei confronti del Consiglio comunale che deve esprimersi sul progetto, è paventare il ricorso alle vie legali in caso di un esito negativo del progetto da parte dell’organo sovrano che è il Consiglio comunale.

Una domanda rivolgiamo al sindaco che, come ormai è sua consuetudine, non ci dona la risposta: Caro sindaco, l’imprenditore Moncada dichiara di voler produrre per 12 mesi l’anno. Se adesso la città è invasa dalla puzza nauseabonda per 90 giorni, lo sarà anche per l’intero arco dei 365 giorni? E tutto ciò si sposa con la vocazione turistica della città e della nuova veste che lei ha annunciato, e cioè che Sciacca sarà la nuova Cernobbio per le iniziative culturali-archeologiche?

Ma l’editoriale di oggi, preme sottolineare essenzialmente la determinazione con cui Filippo Bellanca ha rimarcato il rispetto delle Istituzioni. Ci saremmo aspettata uguale tutale da parte del cittadino, cosa che non è avvenuta. E allora, meno male che Filippo c’è.

Filippo Cardinale

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