PD: LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI
Dopo la tempesta, si riunisce nel tardo pomeriggio di oggi il Partito Democratico
Dopo il primo tentativo di riunione, andato a vuoto, del Pd, si ritenta oggi pomeriggio. Tentar non nuoce. Dovrebbe andare a buon fine l’obiettivo di sedersi attorno ad un tavolo (quello della Cgil o della segreteria di Marinello, ancora da decidere) per chiarire la strategia da attuare, dopo quello che è successo in Consiglio comunale. Come è noto, Coco, Fiorino e Sabella non parteciparono alla seduta consiliare perchè attendevano un chiarimento da parte del sindaco sulla vicenda della scuola di via Nastasi. Vicenda, in verità, della quale, molto probabilmente, il sindaco stesso non ha valutato bene la portata di ciò che è accaduto.
Il tentativo di oggi pomeriggio dovrebbe andare a buon fine, anche perchè dopo la tempesta comincia a intravedersi la quiete. La riunione dovrebbe partorire un documento con il quale il Pd chiarisce la sua linea politica. Cosa non semplice, in verità, vista la vocazione dello stesso partito a farsi male, a litigare.
Il Fli, intanto, scalpita, ed è orientato per chiedere l’azzaremanto della giunta come passo importante per un rilancio dell’azione amministrativa e politica attraverso una giunta forte e davvero rappresentativa. Cosa, del resto, che sta nelle cose dette anche dall’Api, lo scorso sabato pomeriggio.
Il sindaco Vito Bono rimane spinto all’angolo del ring sul quale forze politiche mettono in mostra pericolosi montanti. E’ costretto a subire, anche perchè, come si sa, non ha un partito capace di parargli i colpi. E’ solo, con alle spalle un consenso dilapidato, la mancanza di una visione politica, ma anche di una strategia. Il non discutere, il rimandare sempre ogni scelta, la mancanza di coraggio, l’appiattimento di un’azione amministrativa-politica invocata da tutti gli alleati, lo indebolisce ogni giorno sempre più.
Del resto, il suo impegno “part time”, da lui stesso dichiarato in Consiglio comunale (“Io sono un sindaco part time”), dedicato per amministrare la seconda città della provincia (dopo il Capoluogo), è stato duramente criticato dall’Api sabato sera nel corso dell’assemblea dei dirigenti. Al sindaco Vito Bono, in buona sostanza, gli viene chiesto di dare alla sua amministrazione quel propellente di cui non dispone: tempo, passione, capacità politica, carisma.
Tutti gli alleati sono consapevoli della patologia che caratterizza l’Amministrazione Bono. Dubitano sulla ripresa, invocano una terapia che difficilmente viena assunta dal malato. Insomma, sperano in un miracolo, del quale, però, credono poco.