PLESSO SAN FRANCESCO: FUGA FORZATA. I GENITORI VOGLIONO ISCRIVERE I FIGLI IN ALTRE SCUOLE
Il plesso San Francesco nei locali dell’ex caertoleria è un “pollaio”. Lo dicono i genitori degli alunni, inviperiti e scesi sul piede di guerra iniziando ieri la protesta che consiste nel far disertare le lezioni ai propri figlioletti. Ma c’è chi ha preferito non entrare nella bagarre, come il consigliere comunale Ignazio Bivona, che aveva chiesto le dimissioni dell’assessore Vecchio.
Il rappresnetante dell’opposizione è anche genitore di un bimbo iscritto al San Francesco: dopo poche ore dallo scoppio del caso, ha iscritto il figlio in un’altra scuola e pare che stiano facendo questa scelta molti altri genitori. Per domani, intanto, è convocata una riunione a Palazzo di Città. Si è alla ricerca delle soluzioni, oltre che delle responsabilità. Si pensa di fare dei lavori per allargare le aule e di installare dei condizionatori. Ma occorre tempo e bisogna quindi trovare un altro posto per le classi.
Le aule sono anguste e super affollate, vi è una scarsa aerazione delle stesse perché mancano di finestre, non vi sono lavagne. Ieri, intanto, in modo chiaro e ufficiale, è stato sottolineato, sia dal sindaco, Vito Bono, che dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Gianfranco Vecchio, che le norme prevedono uno standard di mq 1,80 per alunno. In buona sostanza, ogni aula dovrebbe ospitare tra 14 e 16 alunni. Addirittura, invece, alcune aule ne ospiterebbero 24. I genitori hanno presentato un esposto alla Procura della repubblica e chiedono di far luce sulle responsabilità e sulla esistenza delle autorizzazioni necessarie, dal cambio d’uso all’abitabilità.
Una richiesta di tutta la documentazione indirizzata all’amministrazione comunale è partita anche dalla dirigenza scolastica, in verità tardiva se si considera la data della richiesta: 15 settembre, cioè il giorno d’inizio della scuola e dopo che i genitori hanno protestato nel constatare le condizioni del plesso di via Nastasi.