VIADOTTO CANSALAMONE: MALATO, IN OSSERVAZIONE

Si è svolta nella tarda mattinata la riunione con la presenza del docente dell’Università di Palermo

E’ terminata poco dopo le 13 la riunione tecnica convocata nel Gabinetto del Sindaco per discutere sulla tematica del viadotto Cansalamone. E’ stato invitato il professore Mancuso della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo. Il docente universitario aveva redatto una relazione con la quale si evinceva la precarietà del pilone iniziale del viadotto. Si tratta di gravi problemi strutturali. Al tempo in cui era sindaco Ignazio Messina, il viadotto venne chiuso. Fu riaperto dopo un paio di anni di sindacatura Ignazio Cucchiara. Il pilone fu ingabbiato con ferro – che tutti notiamo quando percorriamo la strada del Cansalamone – dietro consiglio del professore Mancuso a patto, però, che si trattasse di una soluzione temporanea e che si monitorassero  viadotto e  pilone costantemente.

Prescrizioni che nel corso di questi ultimi 10 anni non si sa se sono state eseguite, ma è presumibile di no. Ma sono passati 10 anni! Nel 2009, quando si insediò Vito Bono a sindaco, il professore Mancuso, per correttezza, inviò una lettera al neosindaco per rendererlo edotto della grave situazione del viadotto. Sono passati oltre due anni e mezzo e nulla sarebbe stato fatto. Solo l’incidente, miracolosamente senza conseguenze gravi per i due giovani, ha riportato alla luce la questione della precarietà del viadotto.

Pensate che non hanno potuto sostituire le barriere protettive perchè la base in cemento, dove collocare i paletti delle barriere stesse, sarebbe friabile. Non consentirebbe, dunque, di operare con le condizioni attuali del viadotto.

Da voci abbastanza attendibili, parrebbe che un secondfo pilone sia interessato da problemi strutturali. Ma questo ve lo faremo diremo con maggiore sicurezza nel giro di poco.

Nel corso della riunione di oggi si è discusso della necessità di un’ulteriore verifica alla struttura del viadotto, conferendo l’incarico al professore Mancuso. Dunque, si procederà con un monitoraggio per fare una diagnosi attuale delle condizioni del viadotto. Intanto, rimane chiuso al traffico.

Da una prima verifica, il professore Mancuso dovrà stabilire se è possibile, con una sola corsia più ristretta e limitata al traffico di automobili, aprire al traffico il viadotto con un senso alternato. In sostanza, il tecnico dovrà verificare più in profondità se le condizioni strutturali, dopo 10 anni, sono peggiorate e se sono compatibili anche con il traffico limitato alle automobili.

Fare chiarezza è compito del sindaco Vito Bono che non deve trincerarsi dietro le “sollecitazioni” di chi vuol percorrere il viadotto senza comprendere cosa si rischia. Ma soprattutto il sindaco deve dire le cose come stanno senza guardare al “consenso elettorale”.

Ed è per tale motivo che chiediamo al sindaco, all’ingegnere Giovanni Bono e all’ingegnere capo, architettoAldo Misuraca, di dire pubblicamente come stanno le cose, assumendosi in pieno la responsabilità.

Domandiamo:

1 ) Avete intenzione di dire all’opinione pubblica la stato del ponte secondo quanto scritto dal professore Mancuso? Se si grazie, se no, spiegate il perchè.

2) Qual è lo stato attuale del pilone ingabbiato?

3) E’ vero che c’è un secondo pilone che risente di problemi strutturali?

4) Qual è lo stato complessivo del cemento armato e della condizione del ferro?

Attendiamo le risposte che pubblicheremo a beneficio della collettività

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