TRIBUNALE: DOCUMENTO UNITARIO DEI CAPIGRUPPO
Corsa affannosa in difesa del presidio giudiziario saccense
Conferenza dei capigruppo questa mattina in Comune per approvare un documento unitario contro la paventata chiusura del Tribunale di Sciacca.
Ecco il testo approvato da tutti i gruppi consiliari:
“Le notizie ampiamente diffuse dalla stampa e dichiarazioni dello stesso Ministro della Giustizia, hanno riacceso l’allarme sulla razionalizzazione e riorganizzazione della macchina giudiziaria, che incombe anche sul Tribunale di Sciacca e sui quindici Comuni di competenza. Da notizie apprese da organi di stampa, il Ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma avrebbe già pronta un prima bozza di piano che si pone come obiettivo quello di ridisegnare la geografia giudiziaria italiana. Nel mirino finiscono anche i Tribunali con meno di quindici magistrati. Al di sotto di questa soglia l’ufficio verrebbe considerato improduttivo e, quindi, tagliato. Stando alle notizie diffuse dagli organi di informazione, il Ministero punta ad un’operazione risparmio che in campo nazionale consentirebbe di ridurre di 70-80 milioni di euro l’anno le spese vive della giustizia italiana. Dal punto di vista della razionalizzazione dei costi, l’operazione che il Ministro avrebbe predisposto è legittima e propositiva, ma i criteri fissati nella bozza di revisione della geografia giudiziaria non possono non tenere conto di determinate realtà con determinate peculiarità. Sull’altare della razionalizzazione non si può attribuire un destino incerto ad una ufficio giudiziario come quello di Sciacca che svolge la propria attività su un circondario di quindici Comuni compresi nel territorio tra le province di Agrigento e Trapani che sono ad alta densità criminale. Non può sfuggire a nessuno, tantomeno al legislatore, che la specificità territoriale del tribunale di Sciacca impone la permanenza di un presidio giudiziario così importante allo scopo di non affievolire ulteriormente il rapporto tra cittadini e amministratori della giustizia in un’area geografica marginalizzata per la colpevole assenza di infrastrutture e costantemente esposta all’insidia della criminalità organizzata. Non è un caso che autorevoli esponenti di governo in visita al Palazzo di giustizia di Sciacca negli anni passati (i Ministro Clemente Mastella e Angelino Alfano ed i sottosegretari Minore, Corleone, Ayalam Santelli e Vietti) hanno riconosciuto il ruolo determinante di questo importante presidio giudiziario, allontanando ogni forma di voce di soppressione e riconoscendo l’indiscusso ruolo di avamposto indispensabile per arginare lo strapotere della criminalità organizzata. Una riorganizzazione degli assetti degli uffici giudiziari nelle sedi più piccole, non può quindi essere effettuata esclusivamente attraverso criteri numerici che sono fisiologicamente sterili e che non tengono conto delle specificità che caratterizzano determinate realtà come quella di Sciacca. Con la chiusura del Tribunale verrebbe soppressa anche la Procura della Repubblica, il che provocherebbe conseguenze non trascurabili sulla celerità delle indagini in un territorio nel quale avrebbe ancora un non trascurabile ruolo il numero uno dei latitanti di mafia, Matteo Messina Denaro. Nell’auspicare, quindi, che il Ministero, nel prendere atto della realtà di Sciacca, non assuma provvedimenti estremamente gravi come quello riguardante una possibile soppressione o accorpamento, preannunciamo un prossimo Ordine del giorno da parte dei Consigli Comunali dei Comuni facenti parte del circondario giudiziario di Sciacca. Il taglio indiscriminato di sedi giudiziarie, sia giudicanti che inquirenti, sarebbe un grave segnale per una collettività che vedrebbe mortificata la sua domanda di giustizia.”