DISTRETTO DELLA CERAMICA: FALLIMENTO DI UN PROGETTO

In tre anni di vita, dal 2006 al 2009, nessun progetto è stato presentato, e nella finanziaria regionale non è prevista nessuna somma per il sostegno. Il termine ultimo per presentare i progetti era il 31 dicembre del 2010

Amaro destino per il Distretto turistico della Ceramica. Doveva rilanciare e valorizzare la ceramica, il pregiato manufatto di un arte che ci invidiano e che caratterizza la nostra Sicilia e per quel che ci riguarda più da vicino Sciacca e Burgio. In tre anni di vita del Distretto della Ceramica, dal 2006 al 2009, nessun progetto è stato presentato alla Regione Sicilia per ottenere il finanziamento. Il Distretto Turistico venne riconosciuto dall’assessorato regionale alla Cooperazione, Commercio e Artigianato. Doveva essere il propulsore per il settore della ceramica, ma il suo destino è triste e come capita spesso dalle nostre parti è oggetto di un percorso che fa arenare, inesorabilmente, ogni utile e interessante iniziativa. Ma siamo in Sicilia, siamo in provincia di Agrigento, e ricordare Pirandello è quasi automatico: “Così è se vi pare”.

Il consigliere comunale Simone Di Paola ha richiesto agli uffici tutta la documentazione riguardante i rapporti della città con il coordinamento: “Vogliamo fare chiarezza- ha dichiarato- sul presunto fallimento di questo progetto”.

Nelle scorse settimane c’era stata anche l’interrogazione dei consiglieri Emmi, Cognata e Alonge, con la quale chiedevano al sindaco che fine avesse fatto il Distretto della Ceramica. Anche i ceramisti sono ignari e Antonio Carlino, presidente dell’Associazione dei Ceramisti afferma: “Anche noi vorremmo sapere che fine ha fatto il Distretto della Ceramica e stiaamo chiedendo al responsabile dei distretti produttivi siciliani in assessorato, il quale ci ha detto che nella finanziaria regionale nessuna somma era stata destinata al distretto della ceramica”.

L’ex assessore alle attività produttive, Giuseppe Caruana, chiarisce: “Noi ci siamo occupati della partecipazione del Comune al Distretto dopo il riconoscimento della Regione si sarebbero dovuti attendere i bandi”.

 

Il Distretto della Ceramica era stato presentato a Sciacca. Questo il comunicato:

“Presentato  a Sciacca il Distretto Produttivo delle Ceramiche Siciliane che riunisce le realtà artigiane di Sciacca, Santo Stefano di Camastra, Bugio, Collesano, Monreale e Patti. Tre province, quelle di Agrigento, Messina e Palermo, unite da un unico denominatore: la ceramica artistica di grande valore ornamentale e di tradizione secolare. Il Distretto Produttivo, di cui il Comune di Sciacca è partner ed ente fondatore, è stato riconosciuto ufficialmente lo scorso 6 febbraio con decreto n. 185 dell’Assessore regionale alla Cooperazione, Commercio e Artigianato Antonino Bennati. Presso i locali del Centro Castellucci di Sciacca è stato presentato nei suoi contenuti e potenzialità dal rappresentante legale Giacomo Mincica, dal Sindaco di Sciacca Mario Turturici, dall’assessore alle Politiche del Commercio e dell’Artigianato Giuseppe Caruana, dal Presidente del Consiglio Comunale Fabrizio Di Paola e dal Direttore Generale dell’IRCAC Alfredo Ambrosetti. Presenti in sala rappresentanti di altri comuni e maestri ceramisti tra cui il presidente dell’Associazione Ceramisti di Sciacca Salvatore Sabella. Gli interventi hanno evidenziato le straordinarie potenzialità di uno “strumento pensato per stimolare e accrescere lo sviluppo di un comparto produttivo e dell’intero territorio”, “per fare ancor più sistema” e “per accedere con più facilità ai nuovi finanziamenti comunitari dell’Agenda 2007/2013”. Il Distretto Produttivo, per definizione, è un insieme di imprese fra loro integrate da un sistema di relazioni produttive, tecnologiche o di servizio che, anziché andare ognuna per la propria strada in modo individuale, decidono di collaborare per favorire il proprio sviluppo. È espressione della capacità del sistema delle imprese e delle istituzioni locali di sviluppare una progettualità strategica, che si esprime in un “patto” per lo sviluppo del distretto; sulla base degli strumenti legislativi e programmatori regionali vigenti, il patto si integra con tutte le iniziative per lo sviluppo del territorio previste dai programmi di sviluppo locale (ASI, PIT, patti territoriali, contratti d’area, leader ed altri strumenti di programmazione negoziata) e di i internazionalizzazione dell’economia siciliana. Ne fanno parte enti pubblici, imprese artigiane, organizzazioni di categoria, istituzioni scolastiche, associazioni, consorzi ecc.”

Poi vennero le elezioni del maggio 2009. Cambia Amministrazione, ma nulla sembra essere stato fatto. Si è persa una importante occasione che, certamente, vale molto di più di “protocolli d’intesa” con strutture ricettive locali che di fatto non stanno offrendo il riscontro sperato.

 

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