VIVIANI RESTA FUORI DA CAMERA COMMERCIO TAR RESPINGE RICORSO

Era stato dichiarato decaduto dalla carica per effetto di una sentenza di condanna per il reato di peculato

Riccardo Viviani, noto politico ed ex sindacalista menfitano, era stato designato in rappresentanza del settore dell’artigianato per la ricostituzione del consiglio generale della Camera di commercio di Agrigento, ma il presidente della Regione Siciliana lo aveva dichiarato decaduto dalla carica per effetto di una sentenza di condanna ad un anno ed otto mesi di reclusione per il reato di peculato.

Viviani era insorto avverso il provvedimento di decacenza proponendo un ricorso davanti al Tar Sicilia, lamentendo la mancanza del passaggio in giudicato della sentanza di condanna. Si è costituita in giudizio la Camera di commercio di Agrigento, in persona del presidente pro tempore Vittorio Messina, rappresentato e difeso dall’avvocato Girolamo Rubino, chiedendo il rigetto del ricorso, previa reiezione della richiesta di sospensiva. Rubino in particolare ha sostenuto l’infondatezza del ricorso non essendo necessario il passaggio in giudicato della sentenza di condanna ai fini della pronunzia di decadenza, ma essendo sufficiente una condanna per delitti non colposi contro l’amministrazione pubblica con pena non inferiore, nel minimo, a due anni.

Il Tar Sicilia ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dal Viviani ed ha condannato quest’ultimo anche al pagamento delle spese giudiziali relative alla fase cautelare, liquidate in euro duemila, oltre iva e cassa di previdenza forense.

Per effetto della pronunzia del Tar, Riccardo Viviani resterà fuori dal consiglio generale della Camera di commercio di Agrigento.

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