SETTESOLI-MENFI: FINE DI UN AMORE ?

Per la prima volta in 50 anni, la comunità menfitana contesta un prpgetto della prestiogiosa realtà vitivinicola

Menfi dice di no al progetto di una centrale da biomasse presentato dalla Cantina Settesoli.

Il legame che da 50 anni unisce i menfitani all’importante realtà economica del territorio rischia clamorosamente di rompersi. E’ infatti la prima volta che una scelta strategica di Settesoli viene contestata dalla cittadinanza. La spaccatura era nell’aria dopo l’annuncio della società di volere realizzare l’impianto, ma è stata ufficializzata nel corso della seduta consiliare aperta che ha rappresentato un momento di alta democrazia ma che ha anticipato il probabile voto contrario dell’aula in occasione della seduta del prossimo 26 luglio che deve deliberare il parere politico dell’assemblea.

Nel corso della seduta aperta, è stata netta la contrarietà della cittadinanza e del consiglio in relazione al progetto. Il comitato civico ha depositato le oltre 3500 firme raccolte e si e’ registrato un vivace confronto. A questo punto la vicenda puo’ dirsi conclusa in considerazione della volonta’ delle cantine Settesoli di andare avanti con il progetto soltanto in caso di condivisione dello stesso da parte del consiglio comunale di Menfi.

In 50 anni, 2.300 viticoltori hanno reso Settesoli punto di riferimento per l’intero distretto delle “Terre Sicane”, capace di gestire i rapporti con una grande comunità di soci e lavorare su 6000 ettari di vigneto come fossero un’unica proprietà. Grazie alle sue scelte, Settesoli è riuscita a produrre qualità rispettando l’ambiente e sostenendo l’economia del territorio. Settesoli dà lavoro a centinaia di menfitani e chissà se il progetto della centrale non incrini un amore che sembrava eterno e che fino ad oggi ha prodotto lavoro e benessere.

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