BLITZ ANTIMAFIA: CI SONO ANCHE DUE RIBERESI

Dieci persone in manette ritenute fiancheggiatori del boss Falsone

Ci sono anche due riberesi tra le persone arrestate la scorsa notte dalla Squadra mobile di Agrigento nell’ambito di un’operazione antimafia che ha portato in carcere 10 persone ritenute vicine all’ex capo di Cosa Nostra, Giuseppe Falsone. L’operazione antimafia è denominata “Maginot”. Carmelo Marotta è stato il primo nome a saltare fuori dalla documentazione trovata al boss. E’ lui che, insieme con Salvatore Morreale , avrebbe fornito le due identità false utilizzate dalla primula rossa agrigentina in Francia. I documenti erano stati falsificati con i nomi di due ignari dipendenti delle ditte dei due uomini d’onore. Ma il clan aveva assicurato a Falsone anche i covi dove potere trascorrere la latitanza: uno è stato individuato nel 2008 a Naro. Dentro c’erano armi e munizioni. Altri covi caldi sono stati rintracciati a Palazzo Adriano e a Ribera.

Questi gli arrestati: Carmelo Cacciatore , 46 anni, Francesco Caramazza , 38 anni, Liborio Parello , 41 anni, di Agrigento; Carmelo Marotta , 41 anni,  Giovanni Vinti , 42 anni, di Ribera; Giuseppe Maurello , 42 anni, di Lucca Sicula, Antonino Perricone , 41 anni, di Villafranca Sicula; Salvatore Morreale , 42 anni, Calogero e Antonino Pirrera , rispettivamente di 59 e 73 anni, di Favara. Solo per Antonino Pirrera sono stati disposti gli arresti domiciliari, in considerazione della sua età (73 anni). Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Agrigento, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

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