RIBERA: L’AFTER DAY. GLI EFFETTI DELLO TSUNAMI DEL PID

La giornata di ieri è stata frenetica. Ma i conti, adesso, si fanno con l’oste, cioè anche con i consiglieri comunali e il partito

Dopo lo tsunami di ieri, con la carica del Pid che avverte Carmelo Pace che bisogna azzerare la giunta e le cariche politiche espressioni del Consiglio comunale, la realtà politica riberese appare diversa. Insomma, con il festeggiamento del primo anno di Pace, è finito quel quadro idilliaco che si è voluto offrire, anche a denti stretti. Il Pid, che conta 9 consiglieri comunali, cioè il 45% dell’intero consiglio comunale, non ne vuole saper più di andare avanti con un ruolino di marcia. In questa vicenda, un ruolo di primo piano rivestono i consiglieri comunali del Pid e gli organi locali del partito. In buona sostanza, è riduttivo ricondurre l’attuale fibrillazione nell’ambito Pace-Ruvolo.

Sono i consiglieri comunali del Pid che ritengono debbano avere maggiore considerazione da parte del Sindaco. I 9 del Pid, in buona sostanza, si sentono sottodimensionati dal patto di ferro Pace-Mpa.

Alla base dello tsunami con la richiesta dell’azzeramento della giunta, non c’è solo la vicenda del mancato difensore civico (tra l’altro abolito per legge), o maggiore visibilità all’interno del nucleo di valutazione. No, lo tsunami è generato anche da altre forze. Uno dalla parentele tra sindaco e Peppe Ruvolo, parlamentare e uomo di spicco del Pid. In quanto tale deve dare conto a Saverio Romano, ministro e leader nazionale del partito nato dalla scissione dall’Udc di casini. Non è “politicamente conveniente” che il sindaco non abbia seguito (almeno ufficialmente) lo zio. Deve essere imbarazzante per zio Peppe giustificare al ministro Saverio Romano la non adesione del nipote, che riveste l’importante carica di sindaco. Insomma, Saverio Romano potrebbe fare pressioni su Peppe Ruvolo, il quale riverbera tale spinta sul nipote. La nuova posizione del Pid sarebbe il messaggio inviato al sindaco: adesso non si scherza più. E’ il tempo delle scelte.

Ma c’è di più. A dare forza allo tsunami c’è alla base un’intesa non apprezzata al parlamentare Peppe Ruvolo: il patto di ferro stipulato tra il nipote Carmelo Pace e l’assessore provinciale Marianoi Ragusa. Un patto che ora il parlamentare intende ridimensionare. In tutto questoi contesto si contano già i “precari” all’interno della giunta. Ad essere più vulnerabili sono Peppe Cortese, quota Mpa, e Antonio Sgrò,  assessore in quota Liberi e Democratici di Nuccio Cusumano. Il quadro politico riberese è certamente in evoluzione. L’unica certezza, oggi, è che finita la festa, gabbato lo santo. Insomma, ora si fa sul serio. Molto probabilmente, il sindaco Pace può contare sulla vastissima popolarità che oggi riscuote. E non è certo facile, in tale contesto, cercare di fare qualche sgambetto a Carmelo.

Riportiamo l’attuale composizione del Consiglio comunale:

PID , 9 consiglieri: Emanuele Triolo, Vincenzo Russo, Tommaso Pedalino, Giusy Spataro, Antonino Armenio, Gioacchino Turano, Benedetto Vassallo, Rino Messina e Giuseppe Tortorici.

LISTA CIVICA RIBERA , 2 consiglieri: Liborio D’Anna e Nicola Inglese.

FORZA DEL SUD, 1: Carmelo Territo

PDL, 2: Antonino Campanella e Antonino Firetto.

DEMOCRATICI E LIBERI , 1: Alfonso Catanzaro.

INDIPENDENTE, 1: Govanni Di Caro.

MPA, 4: Giuseppe Brisciana, Alessandro Dinghile, Antonino Oliveri e Giovanni Ragusa

 

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