Non ci sono più dubbi, il cadavere ritrovato nel tardo pomeriggio di ieri all’interno della Fiat Uno, risultata rubata, con mani e piedi legati, è di Davide Romano, di 34 anni, con precedenti per mafia e droga, scomparso da qualche giorno. Il giovane è legato era lla cosca di Borgo Vecchio. La macabra scoperta è avvenuta nelle parti di Villa Napoli, in via Michele Titone, una traversa di corso Calatafimi, a Palermo. L’uomo era completamente nudo ad eccezione degli slip, ha gli arti legati con fil di ferro e la faccia rivolta verso la parte inferiore del portabagagli. L’uomo ha tracce di sangue sul collo, segno – secondo una prima ipotesi – di un colpo di arma da fuoco.

La brutale esecuzione di Davide Romano è un monito. Hanno voluto che l’uomo, mafioso emergente, fosse ritrovato.

Condannato per mafia e arrestato più volte per giri di droga nel quartiere Borgo Vecchio, voleva conquistare una sua fetta dopo essere uscito di cella a fine febbraio. La moglie ne aveva denunciato la scomparsa lunedì notte, dopo aver girato gli ospedali di Palermo. Avevano appuntamento alle 15, ma Romano è scomparso nel nulla e la donna non ha aspettato nemmeno un giorno per andare dai carabinieri, forse ricordando quello che era successo al suocero.

Il padre di Davide Romano, Giovan Battista, boss del Borgo Vecchio, nel 1995 venne attirato in una trappola, strangolato e poi sciolto nell’acido. Un caso di lupara bianca di cui vennero accusati Leoluca Bagarella e Vittorio Mangano che avrebbero così punito le ”

(Fonte ANSA)

 

 

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