Accanto alle mura di cinta, al bastione, ai monumenti di piazza Carmine, colate di asfalto e cemento. E la svolta?

Spesso, in particolare modo nel corso delle campagne elettorali, vengono enunciate svolte epocali che riguardano il modo di intendere la crescita della città. Migliore qualità della vita, ci dicono, ma alla fine, gira e rigira, tutto rimane come prima. La logica dominante nella classe politica permane quella del cemento e dell’asfalto. Altre che maggiore verde pubblico! Addirittura, anche Legambiente sembra essersi zittita, molto probabilmente esausta dalla vicende del Verdura.

le foto pubblicate mostrano piazza Libertà, dopo l’intervento dei lavori di sistemazione posto frana. Ebbene, un muraglione enorme fa bella mostra del cemento armato, e cozza con il medievale muro di cinta della città. In barba ai monumenti, bastione compreso. Al posto del rifornimento di benzina, andato appresso alla frana, ora c’è asfalto. L’unica idea partorita dall’Amministrazione è un bel parcheggio di 15 auto. Peccato, poteva essere realizzata una villetta, con panchine e bella vista del mare. No, troppo bello! E allora, offriamo ai saccensi, ai turisti, una visione d’insieme di asfalto, cemento e monumenti.

Questa è la svolta. Questa è la nuova cultura. In verità già parecchio datata. Soldi per ricoprire quel mostro di cemento del muraglione non ne sono previsti. E quel fazzoletto di piazzetta…asfaltato. Facciamo posto alle auto, allo smog, all’olio per terra.

Archivio Notizie Corriere di Sciacca