BUSCARNERA CONTRO TERME, LODO DA’ RAGIONE ALLA SOCIETA’:NO A PARCELLA DI 487 MILA EURO
La vicenda risale al giugno 1998 quando bisognava ampliare le piscine Molinelli
Le Terme di Sciacca non devono saldare la fattura dell’ingegnere Michele Buscarnera di € 487.152,82; lo ha deciso il lodo arbitrale, costituito dagli avvocati Giovanna Mistretta, presidente, Massimiliano Mangano e Alessandro Finazzo, arbitri, lo scorso 28 febbraio. Somma, questa, che era stata inserita nelle passività dell’Azienda delle Terme che ammontavano, al luglio 2005, a complessivi 4,5 milioni di euro, così come riportato dalla perizia fatta approntare per dipingere il quadro patrimoniale ed economico in occasione della trasformazione nella Terme di Sciacca Spa.
La vicenda si riferisce ai lavori di ampliamento delle piscine Molinelli, ed è datata 30 giugno del 1998, quando l’Azienda Autonoma delle Terme sottoscrive il disciplinare d’incarico all’ingegnere saccense Michele Buscarnera. Incarico professionale che ha per oggetto “progettazione esecutiva e direzione dei lavori per il completamento delle piscine Molinelli”. L’intervento previsto era 1.500.000.000 di lire, somma inserita nel piano triennale delle opere pubbliche delle Terme. A fronte della spesa dell’intervento, era stata impegnata la somma di 150 milioni di lire per spese di progettazione e direzione dei lavori.
L’articolo 4 del disciplinare disponeva che il professionista avrebbe “dovuto presentare il progetto, completo di ogni allegato, entro 90 giorni dalla data di sottoscrizione” e cioè entro il 28 settembre 1998. L’ingegnere Buscarnera, con note dell’11 settembre 1998 e 22 settembre 1998 presentava solo il progetto di massima. L’iter procedurale per l’approvazione del progetto, inviato al Comune, subiva rallentamenti a seguito di problematiche nate con un’analoga iniziativa progettuale della società Sias. Si arriva al 26 gennaio del 2005, quando l’ingegnere Michele Buscarnera “nel silenzio dell’amministrazione termale” trasmetteva il progetto esecutivo dell’opera e la parcella di € 487.155,82 con fattura S1/2005 del 26 gennaio 2005, vidimata dall’Ordine degli Ingegneri, determinata “motu proprio” dal professionista su un importo a base d’asta dei lavori pari a € 7.375.648,39- Con delibera del commissario delle Terme (n.92/98), l’ammontare complessivo dei lavori era stato stimato in 1.500.000.000 di lire. L’Azienda Autonoma delle Terme contesta la fattura con lettera del 27 giugno 2005.
L’ingegnere Buscarnera, con lettera del 26 luglio del 2007, notificava alla società termale domanda di arbitrato. Lo scorso 28 febbraio la decisione del collegio arbitrale: rigetta tutte le domande avanzate da Buscarnera, dichiarando nulla la delibera di affidamento dell’incarico per violazione di norme sulla contabilità pubblica e delle procedure di evidenza pubblica.