SI E’ CONCLUSA LA DUE GIORNI ANTIRACKET
Iniziativa dell’Associazione “Sos Democrazia”
Si è parlato di legalità e sviluppo, stamattina a Ribera in occasione di una manifestazione organizzata dall’associazione “Sos Democrazia ”. L’aula consiliare Frenna era affollatissima, ed è un segnale positivo per un tema ”Racket e Antiracket”, cominciato ieri con un incontro con le scuole. Nella provincia più mafiosa d’Italia, come è stata definita dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, si è affrontato il delicato tema delle estorsioni, del binomio legalità e sviluppo. E’ intervenuto Pm della Dda di Palermo, Salvatore Vella, il componente della commissione antimafia, senatore Beppe Lumia, l’imprenditore Ignazio Cutrò e il capitano dei carabinieri Carmelo Mirinnino, della Dia di Catania.
“E’ cambiata una cultura- ha detto il capitano Carmelo Mirinnino – e ricordo il lavoro inziato dal 2001 con le scuole. Parlare di estorsioni, di mafia, in occasioni come queste non è più un tabù”. Mirinnino ha ricordato come negli obiettivi raggiunti alla lotta mafiosa, non bisogna mai personalizzare. C’è un lavoro sinergico di uomini che spesso rimangono dietro le quinte. Non c’è bisogni di eroi, ma è necessario che ognuno di noi faccia il proprio dovere”. Ignazio Cutrò ha sottolineato che “non bisogna stare dietro le persiane, e bisogna avere fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine”. Il magistrato Salvatore Vella ha rimarcato come “in questa provincia, la più mafiosa d’Italia, due super latitanti mafiosi ora sono in galera”. Ha poi aggiunto: “Noi scegliamo cosa essere, le nostre scelte hanno un costo, ma non possiamo trincerarci dietro la deleteria cultura del “non c’è nulla da fare, tanto le cose vanno così. Dobbiamo avere rabbia e coraggio per cambiare questa terra nella quale c’è un’omerta radicata”. L’intervento del senatore Beppe Lumia è iniziato rivolgendosi alla politica con un invito: “La politica deve iniziare a fare le cose che finora non ha fatto”. La classe politica “deve rispettare il codice etico, facendo pulizia al suo interno e senza guardare nessuno in faccia”. Poi ha lanciato la proposta di “inasprire le condanne nei procesi di mafia”, e incentivare gli imprenditori “che denunciano le estorsioni, il pizzo, prevedendo per loro incentivazioni fiscali”.