DI PAOLA: “SCIACCA HA RIPRESO IL SUO RUOLO CENTRALE. ABBIAMO COMPLETATO TUTTE LE INCOMPIUTE”
“La valutazione della mia non ricandidatura è avvenuta solo ed esclusivamente su fatti che attengono la mia sfera personale e professionale”. Fabrizio Di Paola, visibilmente emozionato ma ancorato a toni di pacatezza, senza mai uscire fuori dal perimetro del bon ton, ha spiegato alla stampa, stamattina, le ragioni della sua scelta.
Ha illustrato a parole (mentre il dettaglio degli obiettivi raggiunti è stato affidato ad una brochure) i punti realizzati in un ventaglio che copre tutti i settori della macchina comunale. Non ha mai utilizzato toni scontrosi, anche nei confronti di chi lo ha attaccato duramente. Di Paola ha parlato con l’oratoria che più gli è con geniale, quello di un’efficace arringa.
“Il suo grande dolore” rimane la questione delle Terme. “La responsabilità attiene tutta alla Regione, a cominciare dalla costituzione della Società per azioni”. Rigetta le critiche di un oblio rispetto alla chiusura. “Il Comune non ha legittimazione giuridica per intraprendere iniziative diverse”.
Sulla questione della racolta dei rifiuti, Di Paola ha sottolineato come il “prossimo sindaco non avrà problemi di ordine igienico sanitario della città”. Ha annunciato che a giorni sarà firmato il contratto con la società che ha vinto l’appalto. Per quanto riguarda la riapertura del viadotto Cansalamone, Di Paola, nel rimarcare il fianziamento di circa 3 milioni di euro per la demolizione e la ricostruzione, ha lanciato una frecciata al professore Mancuso: “Mi ha obbligato a chiuderlo”.
Sono trascorsi cinque anni, da quel maggio 2012, quando i cittadini mi chiamarono al governo della Città, tributandomi al primo turno il 51 per cento dei consensi. Per me un onore e una irripetibile emozione. Forte della fiducia, ho amministrato rispettando il mandato fino alla fine, con lealtà, impegno, serietà, abnegazione, seguendo le linee guida del programma elettorale, per quanto possibile e nei limiti delle risorse finanziarie a disposizione”.
Ho messo da parte la mia professione. Per dedicarmi anima e corpo all’amministrazione comunale, ho messo da parte, come promesso, la mia professione e ogni altra attività, sacrificando pure la famiglia, i miei affetti più cari. Fare oggi il sindaco di un Comune ti porta anche ad accantonare la tua normale esistenza per servire fino in fondo e al meglio la tua città.
Il compito è gravoso. Stiamo attraversando un’epoca di devastante crisi economica, di crisi finanziaria, di crisi occupazionale e di tagli dissennati di risorse ai Comuni, di leggi che ingabbiano e condizionano i bilanci (la cui definizione e approvazione si è in tutti gli Enti Locali dilatata nel tempo, limitando la vita delle Amministrazioni comunali). Tutto è lasciato sulle spalle dei sindaci, punto di riferimento dei cittadini. La Pubblica Amministrazione è diventata una continua emergenza che si affronta sbracciandosi, armandosi di coraggio e competenza, non dormendo la notte per pensare alla soluzione ideale. Perché i sindaci non sono dotati di bacchette magiche. Mi sarebbe piaciuto averne una nei momenti di maggiore difficoltà, che ho affrontato e superato.
Difficoltà finanziarie. In questi ultimi anni per la chiusura dei bilanci, abbiamo dovuto ricorrere a Sciacca a entrate straordinarie. Questo per volontà dell’Amministrazione comunale che non ha voluto appesantire l’economia cittadina, con manovre invasive di pressione fiscale. Quando venne istituita l’Imu, le aliquote si sarebbero potute portare a livelli superiori. Ma non si è ritenuto di dovere andare oltre un certo limite. Sulla Tasi si è deciso di scendere le aliquote dal 2,5 all’1,6. Anche l’imposta di soggiorno – che la mia Amministrazione ha introdotto e che non è a carico dei cittadini – ha visto l’applicazione di quote estremamente modeste. Per chiudere il bilancio abbiamo deciso di non ricorrere alla pressione fiscale, ma cercare altre soluzioni.
Nel 2016, in particolare, le entrate sono state incerte fino a dicembre e la loro esigibilità, per un totale di oltre tre milioni di euro, è maturata solo a fine anno. Ostacoli su ostacoli, che abbiamo superato, sul campo, combattendo una battaglia che di anno in anno, di mese in mese, si è fatta sempre più dura. Ma l’abbiamo combattuta con tutte le nostre forze, le nostre energie, con tutto il nostro entusiasmo, con tutto il nostro spirito di servizio. E con risultati importanti.
Ho amministrato guardando all’interesse della città. Abbiamo le mani pulite e ho la coscienza a posto. Ritengo di avere esercitato la mia finzione al meglio delle mie possibilità, guardando solo all’interesse della comunità, non risparmiandomi un giorno. E ritengo di avere rappresentato la mia città con prestigio e autorevolezza, di avere lavorato con impegno, fermezza, onestà e rettitudine, mantenendo ben saldo il timone della nave. E raggiungendo traguardi che, visto il contesto storico, hanno dello straordinario. E lo affermo con orgoglio. Ho la coscienza a posto. E sono molto soddisfatto del bilancio delle cose fatte, delle iniziative portate avanti, delle scelte, dei progetti, dei finanziamenti ottenuti, con la compagine che con serietà e responsabilità mi ha sostenuto nell’Amministrazione del Comune di Sciacca.
L’Amministrazione comunale ha approfittato di ogni opportunità, di ogni bando, in un periodo non fondo neanche da un punto di vista delle misure europee, le uniche rimaste per potere pensare a opere di una certa rilevanza. Ha ridato centralità a Sciacca, con eventi, promozione, animazione, momenti di aggregazione sociale. intensi rapporti con le scuole, con i club service, con le associazioni di volontariato. Oggi Sciacca è ammirata e invidiata da tutti i Comuni della provincia, per le cose fatte in questi anni, per il suo ruolo guida nel territorio. Una ragione ci sarà.
Tra gli obiettivi raggiunti, Di Paola elenca: – Ottenimento di finanziamenti per le scuole, per le opere portuali, per ilViadotto Cansalamone, per le riqualificazioni urbane, per servizi innovativi.
– Creaziohe, tra i primi in Sicilia, di un’area di protezione civile.
– Messa in sicurezza di parti pericolose del nostro territorio.
– Miglioramento dei servizi sociali.
– Miglioramento ed efficientamento della pubblica illuminazione.
– Sostituzione di tutti i vecchi semafori con nuovi impianti, cosa che non accadeva da anni.
– Miglioramento della video sorveglianza nel centro storico, con importanti risultati investigativi e sanzionatori.
– Manutenzione della viabilità.
– Miglioramento dei servizi ai trasporti.
– Completamento delle incompiute della città, alcune aperte e funzionanti, altre in attesa della gestione.
– Completamento di opere come la scuola Modigliani, la scuola Sant’Agostino, il complesso Sant’Anna, il museo del Carnevale; allestimento e fruizione del museo del mare, seppure poi distrutto dalla disastrosa alluvione del novembre 2016.
– Predisposizione del Piano Aro, innovativo e adeguato servizio igienico-sanitario per la città.
– Contrattualizzazione degli Lsu a carico del Comune di Sciacca, sbloccando finalmente i tre milioni di euro del ministero del Lavoro, facendo risparmiare all’ente 800.000 euro l’anno.
– Recupero di 6 milioni e mezzo di euro dall’Eas.
– Avvio del processo di recupero di un ulteriore consistente credito nei confronti di una importante azienda alberghiera della città;
– Dimezzamento dei debiti della fondazione “Amato Vetrano” e valorizzazione delle sue potenzialità.
– Battaglie per il mantenimento del tribunale, per l’ospedale “spoke”, per la riapertura delle terme.
– Azioni per un nuovo governo dell’acqua in provincia di Agrigento all’interno del consiglio direttivo dell’Ati per addivenire a un.
– Oltre 2 milioni di finanziamenti col Gac, il Gruppo di Azione Costiera, presieduto dal 2013.
– Realizzazione della Casa del Volontariato, in immobili confiscati alla criminalità, riqualificati con un finanziamento regionale, risultando il secondo comune in Sicilia con una iniziativa simile.
– Battaglia per le questioni più importanti in cui si sono dovuti imbattere in questi anni gli Enti Locali, all’interno del direttivo regionale dell’Anci Sicilia. – Impulso alla nostra ceramica all’interno dell’Aicc, l’Associazione Città della Ceramica, di cui si è ricoperta la carica di vice presidente.
– Gestione della grave emergenza rifiuti e delle due emergenze maltempo con i nubifragi che alla fine del 2016 e all’inizio del 2017 hanno danneggiato il territorio.