ELEZIONI: CHE CONFUSIONE, SARA’ PERCHE’ CI SONO I GRILLINI
Intanto, fuori uno: Michele Catanzaro non si candida
Editoriale di Filippo Cardinale
Che confusione! Così iniziava il ritornello della canzone dei Ricchi & Poveri. Solo che nel brano musicale la confusione derivava dall’amore, mentre nella politica locale essa è frutto della presenza dei grillini nella campagna elettorale. Insomma, mentre prima a competere erano i due poli tradizionali, centrodestra e centrosinistra, oggi c’è il terzo “incomodo”. Il terzo polo formato dal Movimento 5 Stelle che scenderà in campo con il proprio candidato e con la propria (e unica) lista. Al di là degli umori in casa pentastellata, al di là delle differenziazioni tra “ortodossi” e “moderati”, i grillini sono spinti dalla forza consistente di un’onda positiva. Il nocciolo della questione non è tanto il candidato che i grillini sceglieranno, ma il clima di consenso che attirano. Un consenso che è una miscela di insofferenza, malessere, rabbia, della gente. La confusione è talmente fitta che, nei partiti tradizionali, è difficile individuare il candidato. Sarà anche perché le prossime elezioni comunali per essi si presentano come salite durissime.
MICHELE CATANZARO NON SI CANDIDA. Nella confusione, una certezza c’è: l’enfant prodige della politica locale, Michele Catanzaro, attuale segretario del Pd non si candida. Sarebbe stata la “naturale” espressione sulla quale convergere le liste dell’area del centrosinistra.
IL PD DIALOGA . Il Partito Democratico ha aperto i dialoghi. Con chi? Con tutti. Ma proprio tutti? Si, ma bisogna fare un distinguo. C’è il Pd che dialoga con le forze alleate, Sinistra Italiana e Sciacca Democratica. Ma c’è una parte del Pd che non esclude un dialogo con Ncd, come c’è una parte dell’Ncd che sembra propenso ad un fidanzamento politico col Pd sulla scorta dell’esperienza di governo nazionale e regionale. Ma è vero anche che c’è una parte del Pd che di dialogo con l’Ncd non ne vuole sapere.
SICILIA FUTURA . Nell’area del centrosinistra a Sciacca lievita il gruppo politico di Sicilia Futura che in campo regionale fa riferimento all’ex ministro Salvatore Cardinale. Ma all’interno di Sicilia Futura a Sciacca ci sono due anime, quella che fa riferimento al deputato regionale Salvatore Cascio e quella che fa riferimento al deputato regionale Michele Cimino. Sicilia Futura si presenterà con una lista.
SINISTRA ITALIANA . Sinistra Italiana, di Fabio Leonte e Paolo Mandracchia, dopo una partenza precoce ufficializzando la discesa in campo con propria lista e proprio candidato a sindaco, oggi sembra più propensa a partecipare senza candidato e a spingere con propria lista a sindaco, sempre che ci sia un programma di area credibile e innovativo.
SCIACCA DEMOCRATICA. Il gruppo che fa capo a Nuccio Cusumano da tempo predica il “civismo”, immaginando la creazione di un’area (sempre di centrosinistra) distaccata dai loghi dei partiti tradizionali. Cusumano sembra il politico con la visione più concreta della realtà. Una realtà elettorale difficile. Sciacca Democratica è consapevole del clima che domina tra la gente e vede nell’elaborazione di un programma di svolta per la città la soluzione all’onda d’urto grillina. Cusumano, non vede di buon occhio un’alleanza allargata a Ncd, anche perché intende scaricare sul partito del senatore Marinello le responsabilità di un’Amministrazione che reputa artefice del malessere sociale che si coglie.
FORZA ITALIA E NCD. I forzisti saccensi sono in attesa. Aspettano, ma scalpitano, la decisione di Fabrizio Di Paola il quale sembra adottare la strategia del cacciatore. In silenzio, mimetizzato dietro un ni. La sua non scelta più che maturata da una riflessione sembra nascondere una tattica. Insomma, Non è certo che Fabrizio Di Paola non pensi ad una replica di esperienza sindacale. La non scelta e l’avvicinarsi delle elezioni potrebbe, alla fine, “costringere” il centrodestra ad accettare la ricandidatura di Di Paola, con ovvie garanzie politiche. Forza Italia quanto tempo ancora sarà disposta ad aspettare? Forza Italia attuale è una forza pragmatica e il fine ultimo giustifica i mezzi. Non è escluso che l’indecisione Di Paola induca Forza Italia a spostare il dialogo altrove.
PATTO PER SCIACCA. L’ex sindaco Mario Turturici ha costituito il gruppo consiliare Patto per Sciacca insieme al consigliere comunale Salvatore Monteleone. Una scelta civica che tende a rimescolare le carte e avere un dialogo aperto per inserirsi in una scia capace, secondo il suo pensiero, di rimetterlo in gioco da protagonista.
ALLEANZA ALLARGATA. Un’alleanza allargata, cioè centrodestra e centrosinistra, non è un tabù. Forse si è persa l’occasione un paio di anni fa quando si aprì uno spiraglio di convergenza programmatica. Occasione troncata da Fabrizio Di Paola e che creò le basi per le fratture all’interno della maggioranza. Maggioranza che, poi, perse pezzi. Un’alleanza allargata potrebbe fare da argine all’avanzata grillina, se non altro per la sommatoria delle liste dei candidati al Consiglio comunale. Ma i pregiudizi sono ancora consistenti, ma soprattutto nessuno ha la voglia di fare un passo indietro.
SI CONTINUA ANCORA A FARE I CONTI SENZA L’OSTE. La realtà è che ancora oggi, nonostante i segnali che arrivano da diverse parti della Sicilia e d’Italia, la politica tradizionale continua ad usare un pallottoliere che dà numeri non più attinenti agli umori dell’elettorato, della gente. Con la nuova legge elettorale approvata in Sicilia, la lotta con la presenza di tre poli sarà straordinariamente difficile. Diventa il gioco della zecchinetta, un colpo secco, si vince o si perde. Se si arriva al ballottaggio, i grillini avranno davanti un’agevole discesa.