Il governo siciliano sostiene di avere una competenza concorrente sull’intero procedimento autorizzativo degli impianti eolici offshore al largo delle coste della Sicilia, e non solo un parere non vincolante sull’impianto a mare e solo un parere vincolante sull’allaccio alla terraferma.


È fissata per il prossimo mese di giugno l’udienza avanti la Corte costituzionale sul ricorso presentato dal governo Schifani contro la norma nazionale sulle energie rinnovabili (Dlgs 190/2024 sui regimi amministrativi per la produzione di energia rinnovabile), per ottenere che, in base alle prerogative dello Statuto speciale, la Regione abbia una competenza concorrente sull’intero procedimento autorizzativo degli impianti eolici offshore al largo delle coste della Sicilia, e non solo un parere non vincolante sull’impianto a mare e solo un parere vincolante sull’allaccio alla terraferma. Il Cdm, su proposta della premier Giorgia Meloni, ha deliberato di opporsi al ricorso della Regione. La Giunta Schifani, come si legge nella delibera, ritiene lesiva delle prerogative regionali la norma che assegna al ministero dell’Ambiente la competenza sulle autorizzazioni uniche di progetti di potenza superiore ai 300 MW, compresi i parchi eolici offshore. La Sicilia aveva già avanzato la richiesta di assegnare alle Regioni la competenza sull’eolico offshore durante il ciclo di audizioni sul testo unico. Al Mase sono state presentate 35 richieste di autorizzazioni, di cui una già rilasciata al “7 Seas Med” a Marsala.