AICA, a rischio gli stipendi. Ecco i Comuni soci cattivi pagatori. I peggiori: Palma di Montechiaro, Licata, Canicattì e la Voltano Spa

La situazione della società pubblica che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento versa in condizioni drammatiche. E’ senza soldi, ma vanta crediti dai Comuni soci. Il sindaco Cuffaro critica ma deve 276mila euro

AGRIGENTO- I Comuni soci dell’AICA dovrebbero dare l’esempio di virtuosità ma, in verità, offrono il contrario. L’esempio dei cattivi pagatori. Al contrario dei cittadini che se non pagano le rate dei prestiti vengono banditi attraverso il Crif, il sistema a garanzia delle banche e delle società finanziarie che classifica i cittadini in buoni e cattivi con la conseguenza che se iscritti nella lista nera viene bloccato qualsiasi forma di richiesta di prestito, anche per acquistare un semplice frigi, i Comuni mal pagatori continuano a non rispettare gli impegni assunti con la costituzione dell’Aica, la società pubblica che gestisce il servizio di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua in provincia.
AICA è sommersa dai debiti e non riesce a pagare stipendi e fornitori. Il paradosso è però che Aica avanza crediti dai comuni per oltre 8 milioni di euro. Cifre ingenti che sono consultabili dall’ultimo report della società dello scorso 12 febbraio 2025. Il paradosso è che il 15,62% delle fatture insolute è rappresentato dai cittadini con utenze attive, mentre la quasi totalità è degli enti pubblici, quindi dei Comuni e del consorzio del Voltano. E mentre ai cittadini vengono messi i sigilli sui contatori, i Comuni se la fanno franca. I sindaci trovano i soldi per feste e festicciole, sagre e canali svariati di sprechi si soldi pubblici. Ed essendo soci dell’AICA il loro menefreghismo a rispettare gli impegni è un aggravante che merita la gogna pubblica. Dall’ultimo prospetto dello scorso 12 febbraio, AICA vanta crediti del comune di Agrigento (l’unico ad avere ripianato parte del debito), un credito di 255 mila euro; Aragona deve 194.884 euro; Bivona 604.303; Calamonaci 27.755; Caltabellotta 27.540; Campobello di Licata 18.618; Canicattì 866.629; Casteltermini 94.148; Castrofilippo 6.833 euro; Cattolica Eraclea 45.512; Comitini 10.296; Favara 112.141; Grotte 8.020; Joppolo Giancaxio 58.484; Lampedusa e Linosa 59.196; Licata 794.235; Lucca Sicula 13.564; Montallegro 64.214; Montevago 12.897; Naro 122.186 euro; Palma di Montechiaro 1.539.835 euro; Porto Empedocle 334.831; Racalmuto 97.545; Raffadali 276.628; Ravanusa 220.248; Realmonte 103.173; Ribera 1.160; Sambuca di Sicilia 76.022; San Biagio Platani 19.761; San Giovanni Gemini 118.453; Santa Elisabetta 28.092; Sant’Angelo Muxaro 1.437; Sciacca 298.719 , ma qui c’è una convenzione per cui il Comune compensa i debiti con gli interventi sostitutivi di manutenzione alle perdite idriche che AICA non effettua; Siculiana 27.534; Villafranca Sicula 5.364 euro. C’è l’ingente credito di 1.720.000 euro che Aica rivendica nei confronti del Voltano Spa. La somma dei crediti vantati da AICA ammonta a 8.085.000 euro. Da notare come i comuni più grandi, come Porto Empedocle, Canicattì e Licata insieme devono versare alla società più di 3 milioni di euro. Inoltre sul finanziamento iniziale di 10 milioni di euro sono stati erogati, dagli stessi comuni soci, soltanto 5 milioni. 

Il presidente Alvise Gangarossa, ha chiesto al sindaco di Montallegro, Giovanni Cirillo nella qualità di presidente di Ati Agrigento ed al sindaco di Realmonte, Sabrina Lattuca, che ricopre il ruolo di presidente dell’Assemblea dei sindaci, l’importo dei crediti fra quelli sollecitati bonariamente; gli avvisi di mora; le ingiunzioni di pagamento con decreto e i pignoramenti con decreto. «Si sottolinea come lo stato di equilibrio economico e finanziario non sia solamente competenza dei vertici gestionali di Aica – spiega Gangarossa – ma anche e parimenti dell’assemblea territoriale idrica, compartecipe e corresponsabile per convenzione stipulata con il gestore, nella carenza di liquidità per mancati incassi, e nelle difficoltà di pagamento dei fornitori di lavori di manutenzione e di acqua”.