Crisi marineria, il Consiglio comunale approva documento a sostegno

Un documento a sostegno della marineria oggetto di una crisi senza precedenti. E’ stato approvato stamane nel corso della seduta consiliare
SCIACCA- Il documento, presentato e discusso in aula dall’opposizione su iniziativa del consigliere Calogero Filippo Bono, è mirato al sostegno della marineria fortemente in crisi. La marineria chiede che si attivi lo stato di calamità naturale a seguito di carenze di pesce nei tratti di mare dei canale di Sicilia zona ovest con particolare riferimento a gambero e pesce azzurro (alici e sarde) ma anche del cosiddetto pesce bianco (merluzzi triglie ect) e mollame (polpi totani calamari). “Che questo strano, prolungato e gravissimo fenomeno, si protrae oramai da un periodo molto lungo, ovverosia da almeno da 6-8 mesi, con rilevanti diminuzioni di pescato giornaliero e, conseguentemente, di fatturato, e che nelle ultime settimane il fenomeno sembra stia ulteriormente aggravandosi, creando ormai una vera e propria emergenza sociale ed economica”, è la premessa del documento.
Il grave fenomeno induce a “ritenere che stia davvero succedendo qualcosa nel clima marino, con continua presenza di venti da sud e scirocco in particolare (Io rivelano i dati sul surriscaldamento senza precedenti dei mari), con conseguenze dirette sulla riproduzione e sulla crescita di alcune tipologie di pesci. Sta anche succedendo che altre tipologie di pesce, quelle cosiddette aliene (razze chiodate, gattucci, spinaroli ect ) stiano invece proliferando”.
Nel documento si fa riferimento anche ad “altre possibili concause quali la presenza di numerose navi che effettuano prospezioni sismiche con esplosioni di aria compressa che servono per mappare i fondali marini ma che sono notoriamente deleteri per la fauna marina”. La crisi investa anche l’intera filiera (commercianti all’ingrosso e pescherie) e indotto collegato (maestranze varie) risentono di quanto sta accadendo. In tale contesto, si inserisce anche una vicenda che riguarda dei tratti di mare interdetti alla pesca (sia per un regolamento comunitario ormai scaduto, sia per un provvedimento regionale legato ai “piani di gestione”) “che dovevano fungere da luoghi di ripopolamento e che, invece, oggi si stanno rivelando deleteri in quanto costringono 90 pescherecci di grande pesca materialmente “a pestarsi i piedi” in zone di mare”. Nelò documento, inoltre, viene evidenziato che le cooperative di pesca di Sciacca nei giorni scorsi hanno inviato una nota al Ministro della Sovranità Alimentare che ha competenza in materia di pesca, al Presidente della Regione, al Prefetto di Agrigento, all’Assessore regionale all’Agricoltura che ha competenza in materia di pesca oltre che al Sindaco, nella quale denunciato quanto sta accadendo dichiarando lo stato di crisi e chiedendo l’accesso alla procedura di calamità naturale”.
Il Consiglio comunale “esprime piena e incondizionata solidarietà al mondo della pesca di Sciacca ed anche delle comunità marinare vicine” e si mette a disposizione per partecipare a qualsiasi iniziativa si voglia intraprendere”. Col documento, si invita l’Amministrazione comunale ad attivarsi e rendersi protagonista di iniziative presso le sedi opportune ad iniziare con il Prefetto e presso il Governo della regione siciliana.