In Sicilia è legge il divieto uso telefonini ai bambini fino a cinque anni
La norma prevede inoltre di limitarne fortemente l’utilizzo nella seconda e terza infanzia e in età adolescenziale.
La legge prevede il divieto dell’utilizzo dei dispositivi funzionanti tramite onde a radiofrequenza e dei videogame nei primi cinque anni di vita e un uso limitato dai sei anni in su e, comunque, sotto la supervisione di un adulto. Il divieto di utilizzo delle apparecchiature elettroniche è previsto anche per gli alunni all’interno delle scuole medie e superiori durante le ore didattiche. La norma prevede inoltre, da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, la promozione e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte a insegnanti e genitori, “finalizzate alla corretta informazione sui possibili danni causati alla salute psicofisica del bambino derivanti dall’uso smodato o distorto delle apparecchiature digitali”. Per le violazioni sono previste sanzioni da 150 a 500 euro. Voto finale all’unanimità, che dimostra che la gravità del problema è stata ben compresa da tutti e lascia sperare che anche a Roma si segua l’esempio. Il sì dell’Ars è un segnale fortissimo, che arriva dal Parlamento della regione più grande d’Italia.
Una legge che vuole essere soprattutto un disperato grido di allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori, che molto spesso scambiano un cellulare per un babysitter e, per tenerli buoni, affidano ai propri figli, anche in tenerissima età, uno smartphone o un tablet, non sapendo che così facendo li espongono a pericolosissimi rischi, Recenti studi dicono che in Italia il 30 per cento dei genitori usa lo smartphone per calmare i propri figli già durante il loro primo anno di vita e che su 10 bambini tra i 3 e i 5 anni, 8 sanno usare il cellulare dei genitori.