Nasce comitato organizzatore per celebrazioni 80 anni della liberazione dell’Italia dal nazifascismo
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Si è pensato a una serie di momenti, per far sì che Sciacca diventi uno dei luoghi più importanti della provincia di Agrigento per le commemorazioni della festa della Liberazione
SCIACCA. Avviata l’organizzazione delle celebrazioni dell’anniversario degli ottant’anni della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Varie manifestazioni si svolgeranno a Sciacca in occasione del prossimo 25 aprile, promosse da un comitato promotore cittadino che, su iniziativa spontanea di diversi cittadini, si è costituito nel corso di un incontro che si è svolto ieri alla Badia Grande. È quanto rende noto l’assessore alla Cultura Simone Di Paola, presente all’incontro assieme all’assessore alle Politiche Giovanili Alessandro Curreri e ai vertici dell’ANPI di Sciacca, l’associazione nazionale partigiani d’Italia.
“Da quest’anno – dice l’assessore Simone Di Paola – ci sarà un comitato promotore del 25 aprile e verrà presieduto dal presidente pro tempore della sezione ANPI di Sciacca. Un comitato aperto alla partecipazione di chiunque voglia dare il proprio contributo, in termini organizzativi o anche soltanto di idee. C’è l’adesione della stessa Anpi, col suo presidente Alida Alessi, di artisti e uomini di cultura. Si è pensato a una serie di momenti, per far sì che Sciacca diventi uno dei luoghi più importanti della provincia di Agrigento per le commemorazioni della festa della Liberazione. Un obiettivo ambizioso per il quale mi impegnerò con ogni forza, unitamente al sindaco Fabio Termine e all’assessore Alessandro Curreri”.
“Ci sono date – aggiunge l’assessore Simone Di Paola – che parlano di noi, della nostra storia, del nostro passato, ma anche del nostro presente. Sono date che hanno contribuito a renderci quello che oggi siamo: italiani, ma soprattutto donne e uomini liberi. Il 25 aprile è una tappa fondamentale nel nostro percorso di crescita e di consapevolezza. Non può il 25 aprile limitarsi a una stanca celebrazione davanti ad un monumento, ma dev’essere l’occasione per rinverdire la nostra memoria, per spiegare ai nostri figli da dove veniamo, per onorare uomini e donne troppo spesso dimenticati, caduti nell’oblio, eppure meritevoli di essere onorati. Ed è quello che faremo”.