Carmelo Pace e la polemica con Ismaele La Vardera: “Non possono permettere a nessuno di inveire e infierire su Cuffaro”
L’ex Iena era stato invitato a corso di formazione politica DC a Ribera ma voleva dire che l’ex governatore non dovrebbe fare politica
RIBERA. “Il corso di formazione politica è stato ideato da me, voluto da me nella mia città, le personalità politiche sono state invitate da me. Mi assumo io la responsabilità”. Così il deputato riberese Carmelo Pace dopo la polemica scaturita da Ismaele La Vardera, che era stato invitato e inserito nel programma ma poi escluso perchè lui avrebbe voluto parlare male del percorso politico di Totò Cuffaro.
“Ad ogni invitato ho chiesto di parlare della politica dal proprio punto di vista, della propria esperienza partitica, delle diversità – dice Pace – nessuno mi ha chiesto, né tantomeno è stato da me autorizzato ad offendere gli avversari, tantomeno nessuno è’ stato e sarà autorizzato ad offendere il mio leader Toto’ Cuffaro”. Nel ribadire di essere orgoglioso di essere amico leale e fedele di Toto’ Cuffaro, l’esponente politico riberese dice che non può permettere a nessuno di approfittare di un mio errore per inveire e infierire nei suoi confronti e di conseguenza su tutti gli iscritti alla DC.
“I miei amici e colleghi Di Paola e La Vardera da me inviati, (non soltanto al corso di formazione politica ma anche alla seconda edizione della festa dell’amicizia) – aggiunge – probabilmente perché criticati dalla stampa ad aver accettato il mio invito ad un corso di formazione politica organizzato dalla DC, stanno reagendo alle critiche, a mio avviso, in maniera eccessivamente cruenta nei confronti di Cuffaro, quasi a giustificarsi. Chiedo scusa io a Cuffaro, agli iscritti del mio partito per il linciaggio subito. E’ stato un mio errore. Chiedo scusa pure ad Ismaele e Nuccio – continua – se sono stato causa di attacchi nei loro confronti, non era nelle mie intenzioni”.
Pace precisa poi che al corso di formazione politica ognuno potrà esprimersi liberamente ma nel rispetto della dignità degli altri. “Saremo felici – conclude – di ascoltare le dottrine politiche diverse e distanti dalla Democrazia Cristiana. Le offese francamente NO. Ne’ per Cuffaro, ne’ per altri. Il confronto è il sale della politica, il linciaggio mediatico (per un mio personale errore) invece no”.