Crisi idrica comprensorio fiume Verdura, Pace: “La burocrazia rischia di vanificare tutto”
L’agricoltura soffre e la burocrazia è un laboratorio che erige ostacoli. La denuncia è del deputato Carmelo Pace che ha annunciato di presentare unanterrogazionell’assessore regionale all’Agricoltura, Barbagallo, in merito ai tempi legati al corretto approvvigionamento idrico del comprensorio del fiume Verdura
RIBERA- Ci risiamo, sempre e la solita burocrazia che tutto rallenta e che edifica innalza ostacoli. “Il governo regionale – dichiara l’on. Pace – ha risposto all’emergenza idrica che ha colpito pesantemente, nei mesi scorsi, tutta la Sicilia, con tempestività e prontezza. Sia il Presidente Schifani che l’assessore Barbagallo, tra gli altri, si sono adoperati con responsabilità e senso delle istituzioni per affrontare e risolvere l’annosa questione dell’approvvigionamento idrico che colpisce, in particolare, la provincia di Agrigento”. Per Pace, “le iniziative adottate dalle istituzioni politiche regionali sono state meritorie e degne di apprezzamento. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il passaggio d’acqua dalla diga Gammauta alla diga Castello, che rifornisce il comprensorio agrigentino per uso irriguo e potabile, risulta ancora bloccato”. Il parlamentare agrigentino, già sindaco di Ribera per due mandati, definisce “apprezzabile” l’interesse messo in campo, qualche mese fa, per la sorte di un intero comparto e un intero territorio, che chiedono a gran voce il corretto approvvigionamento idrico ai fini della tutela e della salvaguardia delle produzioni agricole di tutta la zona, una vera e propria eccellenza nel settore agricolo siciliano”. Diverse le iniziative adottate e intraprese in questa direzione: l’ordinanza del 21 novembre scorso firmata dal Commissario per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta, con la quale si autorizza il trasferimento dell’acqua dalla diga Gammauta alla diga Castello che rifornisce il comprensorio agrigentino ad uso irriguo e potabile; la cabina di regia coordinata dal Presidente Schifani, che ha messo attorno a un tavolo di lavoro un gruppo di monitoraggio costituito dai soggetti interessati; gli impegni assunti dall’assessore Barbagallo legati alla realizzazione di una stazione di sollevamento a valle del Verdura. Pace osserva che “siamo a gennaio e le poche piogge di questo periodo certamente non costituiscono, per la natura dei nostri invasi, un ausilio alla causa del fabbisogno idrico del territorio” e chiosa che la stazione di sollevamento a valle del Verdura, che avrebbe consentito di arginare lo spreco di risorse, dando una boccata d’ossigeno ai nostri agricoltori con interventi per risolvere momentaneamente il problema, intercettando l’acqua prima che si riversi in mare, “benché inizialmente attivata e messa in funzione, oggi non risulta attiva”. L’iniziativa dell’interrogazione all’assessore Barbagallo, spiega Pace, ha lo scopo di spingere “ad adoperarsi per garantire effettivamente, a un intero territorio, il necessario approvvigionamento idrico. La burocrazia non può, in alcun modo, – conclude l’on. Pace – vanificare gli sforzi e le iniziative meritorie della politica. Si tratta di un ‘lusso’ che, come territorio, come comparto, come comunità, come terra non possiamo permetterci”.