Turismo: le piattaforme web hanno cominciato ad escludere gli host senza CIN
In provincia di Agrigento sono stati rilasciati 2.291 Codici Identificativi Nazionali, con un tasso di conformità pari all’80,56%
La rivoluzione del turismo è entrata nel vivo e, come era nelle previsioni, sta per stravolgere il settore apportando nuove e restrittive regole che sono destinate a migliorare i servizi e la trasparenza, mettendo fine asd abusivismo e illegalità. Le varie piattaforme telematiche on line di prenotazione turistica, hanno cominciato ad escludere le strutture che non dispongono del CIN (Codice Identificativo Nazionale) obbligatorio per legge a partire dall’1 gennaio 2025. Il primo portale a dare il via agli interventi di esclusione è stata la piattaforma statunitense Airbnb che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi, con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare, generalmente privato. Fino ad oggi era possibile registrarsi con facilità, dall’1 gennaio si può fare solo se si è in possesso del CIN, un codice rilasciato dal Ministero del Turismo. La provincia di Agrigento, dove fino ad oggi è risultato diffusissimo il fenomeno dell’abusivismo, dopo i problemi iniziali adesso è addirittura in vantaggio rispetto ad altre zone d’Italia: su 2.844 strutture registrate, sono stati rilasciati 2.291 CIN, con un tasso di conformità pari all’80,56%. L’esclusione dai portali di chi non possiede il CIN, e non intende richiederlo, rappresenta l’inevitabile chiusura considerando che oggi le prenotazioni avvengono quasi esclusivamente on line. Perdita economica immediata, dunque, ma anche verifiche più stringenti da parte delle autorità locali, con possibili sanzioni amministrative. “Con la recente decisione di Airbnb di disattivare gli annunci di affitti a breve termine sprovvisti di CIN – dice Franco Picarella di Federlaberghi – stiamo assistendo a un importante passo verso la regolamentazione e la trasparenza del settore. Questa misura, obbligatoria per legge, è fondamentale per garantire la concorrenza leale e combattere l’abusivismo, che troppo spesso penalizza le strutture alberghiere e ricettive regolari”.
Il nostro territorio si sta impegnando a rispettare le normative, ma c’è ancora molto da fare per raggiungere il 100%. È essenziale che tutti gli operatori del settore si adeguino a queste regole, contribuendo così a una maggiore trasparenza fiscale e alla tutela dei consumatori”. Federalberghi Agrigento sostiene con forza l’applicazione del CIN ed invita tutti coloro che operano nel settore degli affitti brevi a regolarizzare le proprie posizioni, confidando comunque che il periodo iniziale di applicazione della norma sia gestito con ragionevolezza, salvaguardando coloro che, pur non avendo ancora il CIN, abbiano già presentato la richiesta.
da LA SICILIA