Installazione nuova antenna telefonica bloccata dal Comune
Il Comune si è rivolto al Tar per l’installazione del ripetitore in prossimità dell’Istituto Comprensivo “Calogero Amato Vetrano”
SCIACCA- Il Comune di Sciacca si è opposto dinanzi al Tar contro l’intenzione della multinazionale Invit S.p.a. di installare una nuova antenna per la telefonia mobile a soli 100 metri dall’Istituto Comprensivo “Calogero Amato Vetrano”. Un ricorso “al fine di tutelare la salute degli studenti e degli abitanti del quartiere”. Nel 2024, l’Amministrazione con collaborazione del Consiglio comunale, ha adottato un nuovo regolamento per la realizzazione di infrastrutture di telefonia mobile, che mira a tutelare la salute pubblica e a salvaguardare le zone sensibili, come scuole e ospedali, dall’installazione indiscriminata di antenne. Nonostante la diffida inviata dall’ente al fine di impedire l’avvio dei lavori, la Invit S.p.A. ha avviato una causa legale contro il Comune di Sciacca. Il Comune ha vinto il primo round grazie al lavoro svolto dall’ufficio legale del comune, con l’avv. Nicola Bellia, e dall’avvocato Calogero Marino in rappresentanza di alcuni cittadini che si sono costituiti in giudizio.
L’Amministrazione Comunale ha dato incarico all’ing. Antonino Maniscalco di redarre un nuovo piano urbanistico per la collocazione delle infrastrutture di telefonia mobile. Questo piano garantirà regole chiare e certe per l’installazione delle antenne, evitando che le scelte di posizionamento siano determinate esclusivamente dalle esigenze delle multinazionali, ma seguano criteri oggettivi che rispettino e tutelino gli interessi di tutti i cittadini.
Nei giorni scorsi, il comitato centro storico ha chiesto ed ottenuto l’intervento dell’Arpa per verificare anche la regolarità delle antenne che fanno triangolo proprio nel centro storico. Ha chiesto ed ottenuto che venisse verificato il rispetto delle emissioni a tutela della salute di tutti i residenti. Il controllo non va fatto solo per scuole ed ospedali, ( sebbene prioritari), ma per tutti, sostiene il Comitato.