Gara d’appalto per il viadotto Cansalamone di Sciacca: offerte per via telematica entro il 13 gennaio del 2025
La notizia del via libera al decreto della Regione Siciliana era arrivata lo scorso 17 ottobre. Oggi, un mese dopo, c’è l’ufficialità attraverso una dichiarazione diffusa dal presidente della Regione Siciliana in persona. Le offerte potranno essere fatte pervenire per via telematica entro il 13 gennaio del 2025.
SCIACCA. Otto milioni e mezzo di euro per recuperare il viadotto Cansalamone a Sciacca, chiuso dal 2014, e per restituire alla cittadina dell’Agrigentino un’arteria fondamentale per la viabilità. Lo comunica oggi ufficialmente il governatore Renato Schifani. Le risorse saranno assegnate attraverso la gara pubblicata dalla Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico, che fa capo allo stesso Schifani. Così come stabilito dagli uffici, diretti da Salvo Lizzio, le offerte potranno essere fatte pervenire per via telematica entro il 13 gennaio del 2025.
«Un intervento – afferma il governatore – che pone fine a dieci anni di disagi, in particolare per i residenti di alcuni quartieri costretti a percorsi alternativi per raggiungere il centro della città. La riapertura del viadotto arrecherà, tra l’altro, evidenti vantaggi alla circolazione, specie durante la stagione estiva quando Sciacca, località a forte vocazione turistica, è interessata da consistenti volumi di traffico. Resta altissima, per quanto nelle nostre competenze, l’attenzione che come governo regionale rivolgiamo alla sicurezza delle strade dell’Isola e, nello specifico, a tutti quegli assi viari rimasti a lungo senza alcuna manutenzione dopo la soppressione delle Province».
Costruito alla fine degli anni Sessanta, il viadotto Cansalamone ha accusato nel tempo un progressivo degrado dell’intera struttura. Le opere di consolidamento effettuate tra il 1998 e il 2000 non furono sufficienti a fornire le necessarie garanzie di stabilità e a scongiurarne la successiva chiusura. La ristrutturazione completa prevede adesso il consolidamento dei piloni, il ripristino dei cosiddetti freni sismici, il rifacimento dell’intera pavimentazione ma anche la sistemazione idraulica dell’omonimo torrente che scorre sotto la grande impalcatura in cemento armato.