Bancarotta fraudolenta, condannati i Marotta. Confisca quote sociali e beni della Edilmar Group

Ieri sera il collegio giudicante del Tribunale di Sciacca ha inflitto condanne a Carmelo Marotta per 13 anni e 6 mesi di reclusione, alle sorelle Rosalia e Maria per 8 anni. La vicenda riguarda la bancorotta fraudolenta della Edilmar Group

RIBERA- Il collegio giudicante del Tribunale di Sciacca, presidente Antonino Tricoli e a latere Valentina Del Rio e Paolo Bono, ha condannato Carmelo, Rosalia e Maria Marotta, rispettivamente a 13 anni e 6 mesi di reclusione e 8 anni (Rosalia e Maria), per bancarotta fraudolenta. Tutti e tre sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e inabilitati all’esercizio di impresa commerciale, oltre all’incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata di 10 anni. I fatti imputati ai Marotta risalgono al 2011 e 2012.
Carmelo Marotta è stato condannato nella sua qualità di amministratore unico e legale rappresentate della società Edilservizi Srl, cons ede a Ribera, dichiarata fallita con sentenza del 2012. Rosalia e Maria Marotta quali socie ed amministratrici della docistà Edilmar Group Srl con sede in Sciacca. Secondo la pubblica accusa, distraevano per fini estranei all’oggetto sociale ed in danno ai creditori sociali, sia mediante una fittizia operazione di cessione di ramo d’azienda dalla Edilservizi alla Edilmar, sia mediante ripetuti e sistematici prelievi, attraverso emissione di assegni in favore di terzi, dai conti correnti della Edilservizi per un importo di circa 570mila euro, privi di qualsiasi giustificazione contabile e commerciale, beni aziendali materiali e immateriali di notevole valore nonchè una cospicua somma di denaro appartenente alla suddetta società, cagionando un grave pregiudizio per i creditori sociali. Carmelo, Rosalia e Maria Marotta sono stati condannati anche per distrazione dei beni e cespiti sociali per fini estranei all’oggetto sociale in danno ai creditori sociali dapprima mediante una fittizia operazione di affitto d’azienda della Edilmar alla Edilma Group, poi mediante la pressocchè contestuale vendita della totalità delle merci di magazzino dalla Edilmar Srl alla Edilmar Group per un valore complessivo di 700mila euro mai corrisposti alla socità venditrice, di fatto azzerando il valore patrimoniale della società fallita, lasciando a carico della Edilmar solo le poste passive.

Il collegio giudicante ha dichiarato il non doversi procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti di Carmelo, Rosalia e Maria M;arotta per l’accusa di aver realizzato una serie di attribuzioni fraudolente di beni ed altre utilità aziendali tra le suddette società al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali. Fatti che, per l’accusa, sarebbero accaduti dopo che Carmelo Marotta aveva appreso di essere indagato per reati connessi all’associazione a delinquere di stampo mafioco nel periodo giugno-luglio 2010. Non doversi procedere anche per Filippo Lo Cicero, direttore tercnico della Edilservizi, e Carmelo Marotta per l’accusa di truffa relativa ad un contratto di anticipazione bancaria per la costruzione di 22 alloggi per una cooperativa. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Raffaele Bonsiglonre, Sonia Nadali, Antonino Tornambè, Massimo Ragusa, Giuseppe Scorsone.