Crisi idrica: la protesta contro il governo si trasforma in “bacchettata” della Regione ai sindaci: “Da loro ci aspettiamo un coinvolgimento maggiore”
Assessore Di Mauro: “I sindaci che fanno parte delle Ati devono impegnarsi in prima persona. Ognuno deve fare la propria parte”
«Assicurare l’acqua è priorità del mio governo, lavoriamo senza sosta»: così si è espresso ieri il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani dopo il sit in di protesta promosso da associazioni e comitati delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Una delegazione dei protestanti è stata rocevuta dall’assessore Roberto Di Mauro ha illustrato gli interventi fatti dal governo regionale per affrontare le criticità, ricordando i 20 milioni stanziati dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, i 39 milioni all’interno del bilancio regionale e ulteriori 56,2 milioni nelle variazioni di bilancio attualmente all’esame dell’Ars.
Come era accaduto in altre occasioni, il governo ha richiamato i compiti dei sindaci: “I sindaci che fanno parte delle Ati devono impegnarsi in prima persona – ha detto Di Mauro – ognuno deve fare la propria parte. Da chi governa i territori ci aspettiamo un coinvolgimento maggiore”. Anche il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, ha bacchettato i sindaci: “Rinnovo l’appello ai sindaci che conoscono il territorio – ha detto – a loro chiedo di individuare ancora fonti alternative di approvvigionamento, nuovi pozzi e di programmare gli interventi più urgenti alle reti idriche. Come Regione siamo pronti a finanziare immediatamente i progetti che ci verranno sottoposti, così come fatto fino ad ora, con circa 80 riunioni della cabina di regia che è il massimo organo di coordinamento istituito dal presidente Schifani».
Questa la dichiarazione dell’agrigentino Giuseppe Di Rosa del comitato “Vogliamo l’acqua”, che ha fatto parte della delegazione ricevuta da Di Mauro e componente di un gruppo di una decina di agrigentini che hanno preso parte al sit in palermitano: “Per l’ennesima volta vengono fuori le responsabilità dei sindaci – ha detto – hanno autorità e potere per operare immediatamente. Mi chiedo perchè non lo fanno visto che c’è disponibilità di risorse”. Di Rosa nel suo intervento ha denunciato le presunte inefficienze di Aica nella gestione del servizio, tra cui l’utilizzo di gruppi elettrogeni dagli elevati costi per alimentare il quartiere di Fontanelle.