Ex province, niente elezioni il 15 dicembre. Prorogati i commissari. Saranno i cittadini a votare
La maggioranza di centrodestra ieri sera è riuscita a votare un emendamento per la proroga dei commissari. Al momento della votazione i deputati delle forze di opposizione hanno esposto a Sala d’Ercole cartelli con la scritta “Vergogna”.
SICILIA- Slittano ad aprile le elezioni per le ex province. Un emendamento passato all’Ars con 28 voti favorevoli e 22 contrari proroga i commissari e rinvia le elezioni di secondo grado nei Liberi consorzi comunali e nelle Città metropolitane, già indette, con decreto del primo ottobre dal presidente della Regione, Renato Schifani. Le elezioni slittano “in una domenica compresa tra il 6 e il 27 aprile”, è scritto nella norma di due soli commi.
La maggioranza di centrodestra nei giorni scorsi aveva presentato un
disegno di legge che ripristina l’elezione diretta dei vertici degli enti intermedi ma per potere riparlare
di suffragio universale e aprire la strada alla nuova norma è stato necessario prima fermare quella
che avrebbe portato al voto solo i sindaci e i consiglieri degli eredi delle vecchie Province. Così facendo, i commissari verranno prorogati fino al primo marzo 2025. Il Parlamento siciliano avrà più tempo,
così, per approvare la nuova legge e le prossime elezioni, dopo l’approvazione del testo, potrebbero
essere a suffragio universale. Consultazioni che si potrebbero svolgere contestualmente alle
Amministrative di primavera. Spiega il presidente dell’Ars, Ignazio Abbate: “Devono essere i cittadini a scegliere i propri rappresentanti, come previsto nel programma Schifani fin dal primo momento”.
“Un’ennesima presa in giro per i cittadini e le istituzioni – dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd – le elezioni nelle ex Province sono diventate ormai la tela di Penelope del centrodestra: di giorno le indicono, di notte le rinviano”. Al momento della votazione i deputati del gruppo Pd e delle altre forze di opposizione hanno esposto a Sala d’Ercole cartelli con la scritta “Vergogna”.