“Non è tollerabile che all’ospedale di Sciacca non ci sia un reparto psichiatrico aperto anche nelle ore serali e notturne”

La denuncia del commissario della Polizia Municipale Salvino Navarra. L’uomo che ieri sera ha danneggiato vasi, marciapiedi e segnali stradali del centro storico, è stato sottoposto a Tso e trasferito a Canicattì, con disagi e ulteriori costi per il Comune

SCIACCA. La denuncia è del vice comandante della Polizia municipale di Sciacca Salvino Navarra, a margine della spiacevole vicenda che ieri sera ha portato all’emissione di un Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio proposto dagli psichiatri e poi tradotto in una ordinanza del Sindaco) nei confronti della persona che si è resa responsabile di gravi atti di danneggiamento in centro storico. L’uomo dopo l’assurdo raid vandalico che ha procurato danni per 15 mila euro, è stato fermato da Carabinieri e Polizia Municipale.

Navarra riferisce che la polizia municipale insieme ai carabinieri hanno bloccato l’individuo scompensato che ha procurato il danno e per alcune ore ha aspettato che si potesse ricoverare in un reparto psichico visto l’impossibilità di fare questa procedura all’ospedale “Giovanni Paolo II”, chiuso nelle ore serali e la notte per carenza di personale.

“La procedura prevista – dice Navarra – è quella di rivolgersi al reparto psichiatrico di Canicattì e intorno alle ore 21.00 il soggetto è stato accompagnato a Canicattì per procedere al TSO. Oltre al disagio del malato, quattro operatori di polizia municipale sono stati costretti a recarsi a Canicattì con macchina di servizio per effettuare un TSO, tornando in tarda nottata e, pertanto, oltre ai soldi dello straordinario e del carburante costretti, per legge, a non poter lavorare nel turno antimeridiano, causando così un danno economico e soprattutto un disagio alla cittadinanza per la mancanza nelle ore mattutine dei servizi di polizia previsti, scuole, viabilità e altro”.

“Questa situazione non è più tollerabile – conclude Navarra – i soggetti con malattia mentale, sia per la loro incolumità che quella degli altri, hanno la necessità di essere ricoverati in pochi minuti, con procedure snelle ed efficaci. Non possiamo aspettare il morto per risolvere un problema che è tenuto quasi nascosto, ma che ha esigenze prioritarie”.