Ex province, si vota il 15 dicembre. Alle urne solo sindaci e consiglieri comunali
La data c’è, ma non è detto che si celebreranno. Già altre volte le elezioni indette sono state stoppate a pochi giorni dall’apertura dei seggi
SICILIA- Il presidente della Regione ha firmato ieri il decreto di indizione dei comizi nei
Liberi Consorzi e nelle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Organismi mai nati davvero dopo la riforma voluta da Crocetta nel 2015. Il 15 dicembre le elezioni saranno di secondo livello, cioè ad
eleggere i presidenti dei Liberi Consorzi e i consigli saranno i sindaci e i consiglieri dei comuni del
territorio. Per le Città metropolitane invece va eletto solo il consiglio, perché i presidenti sono di diritto
i sindaci dei tre capoluoghi. I consorzi più piccoli, quelli di Enna, Ragusa e Caltanissetta avranno un
consiglio composto da 10 membri. Il numero crescerà a 12 nei Liberi Consorzi di media grandezza
(quelli con popolazione compresa fra 300 mila e 700 mila abitanti). Da questa soglia in più i consigli
saranno composti da 16 membri. Tutti eletti dal voto di sindaci e consiglieri del territorio.
A Sciacca scalpita da tempo il consigliere comunale del Pd, Giuseppe Ambrogio che punta a entrate in sala Giglia, ad Agrigento.
Il decreto di indizione dei comizi è stato firmato ieri da Schifani e dall’assessore agli enti locali Andrea
Messina. Un provvedimento necessario visto che la riforma che avrebbe reintrodotto l’elezione a suffragio universale è stata bocciata dall’Ars un anno fa. A questo punto è entrata in vigore una legge che ha individuato una finestra compresa fra novembre e dicembre in cui convocare i comizi.
Resta una incognita. Fra gli emendamenti che hanno appesantito la riforma degli enti locali all’Ars ce
ne sono alcuni che rinviano di nuovo le elezioni nei Liberi Consorzi. E su questo il Parlamento voterà il 15 ottobre.