Donne nelle giunte comunali in Sicilia: dopo le scosse i partiti ora pronti a sostenere “Quota 50”
La riforma prevede il 20% di donne, ma non favorisce la parità di genere visto che nel resto d’Italia la quota è del 40%
Dopo che l’Assemblea regionale faticava a trovare spazio la norma che prevede una quota di appena il 20 per cento di assessori donne nei Comuni al di sotto dei tremila abitanti, spunta la presa di posizione ufficiale del gruppo Dc, che prendendo spunto da una visione bipartisan che ha visto molte donne deputate di Forza Italia, Lega, Pd e M5S proporre di prevedere metà uomini e metà donne o la decadenza delle giunte, sostiene ufficialmente tale proposta.
“La Democrazia Cristiana – hanno dichiarato Totò Cuffaro e Stefano Cirillo, rispettivamente segretario nazionale e regionale della Democrazia Cristiana – supporta ‘Quota 50′ e all’Ars sosterrà l’emendamento per aumentare la soglia di presenza delle donne in giunta, come rappresentanza di genere nei Comuni con popolazione superiore ai tremila abitanti. Non per questione di statistiche e numeri – aggiungono – ma perché sono risorse preziose. C’è tanto da imparare. Le donne sono essenza della vita e la politica non può che trarne giovamento”.
La riforma degli enti locali che sta facendo discutere prevede anche l’introduzione dell’obbligo per ogni sindaco di riservare il 20% dei posti in giunta alle donne. Ma non è una norma che favorisce la parità di genere, almeno non lo fa rispetto al resto d’Italia dove le donne in giunta sono, per legge, il 40%.
Se ne riparlerà il 15 ottobre, quando tante si batteranno sperando che la Sicilia superi la soglia nazionale.