Abbandono scolastico: Sicilia oltre il 17 per cento superata solo dalla Sardegna
Preoccupano i divari piuttosto ampi tra i diversi territori del Paese. È infatti più contenuto nel centro Italia (7%) e nel nord (dove è compreso tra 8 e 9%) rispetto al mezzogiorno. Nel sud continentale si attesta al 13,5%, mentre nelle isole raggiunge il picco massimo
Nel 2023 l’abbandono scolastico in Italia è sceso al 10,5%, in progressivo calo rispetto all’11,5% del 2022 e al 12,7% del 2021. Emerge da una ricerca di Openpolis.
Si tratta di un dato indubbiamente positivo, perché conferma il percorso di progressivo avvicinamento del paese agli obiettivi europei. L’agenda Europa 2020 aveva previsto di contenere entro il 10% la quota di giovani tra 18 e 24 anni che hanno lasciato la scuola con al massimo la licenza media. Dopo la pandemia questa soglia è stata resa ancora più sfidante. ’obiettivo continentale, in vista del 2030, è stato ulteriormente abbassato di un punto (9%) con una risoluzione del consiglio europeo del febbraio 2021.
Restano però dei motivi di preoccupazione visto che il tasso di abbandono scolastico registrato nel 2023 resta ai primi posti a livello europeo, essendo quinto su 27 stati. Tra le regioni, Sardegna e Sicilia sono ai primo posti: nella prima l’incidenza degli abbandoni precoci raggiunge il 17,3%, nella seconda il 17,1%. Tuttavia mentre In Sicilia si registra una riduzione rispetto al 2022 (quando i giovani con al massimo la licenza media erano il 18,8%), in Sardegna si rileva un incremento: dal 14,7% del 2022 al 17,3% attuale. Seguono, con valori superiori al 16%, la provincia autonoma di Bolzano e la Campania.
L’incidenza è invece già inferiore al 9% in Piemonte, Basilicata, provincia autonoma di Trento, Lombardia, Molise, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lazio e Umbria.