Caccia, ambientalisti ricorrono al Tar contro la Regione
Nei giorni scorsi il Wwf aveva aspramente criticato la decisione del presidente Schifani – giudicata «sconsiderata e inaccettabile» di anticipare l’apertura della caccia di un mese rispetto a quanto suggerito dall’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale (Ispra)
Le associazioni ambientaliste e animaliste Wwf Italia, Legambiente Sicilia, Lipu, Enpa e Lndc Animal Protection hanno impugnato avanti al Tribunale amministrativo regionale di Palermo il calendario venatorio 2024-2025 col quale il presidente della Regione, Renato Schifani, ha autorizzato l’apertura anticipata della caccia nell’Isola dallo scorso primo settembre e fino al 30 gennaio 2025.
Il presidente della terza sezione del Tar Guglielmo Passarelli Di Napoli, con un decreto urgente, ha assegnato alla Regione «un termine, ancorché contenuto, per costituirsi e depositare una sia pur sintetica memoria difensiva prima di provvedere sull’istanza di decreto cautelare» con cui le associazioni protezioniste chiedono la sospensione immediata della caccia. Il Tar si pronuncerà la prossima settimana per la decisione cautelare.
Nei giorni scorsi il Wwf aveva aspramente criticato la decisione del presidente Schifani – giudicata «sconsiderata e inaccettabile» di anticipare l’apertura della caccia di un mese rispetto a quanto suggerito dall’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale (Ispra), evocando il rischio di «un gravissimo impatto sulla fauna selvatica in un periodo delicatissimo con un’estate siccitosa e temperature torride» e denunciando gravi irregolarità e violazioni da parte di molti cacciatori nei primi giorni di pre-apertura della caccia a colombacci e tortore.