“Torre Macauda”, il Tribunale del Riesame annulla le misure interdittive e sequestri
Il Tribunale del riesame ha annullato le misure interdittive e gli ingenti sequestri nei confronti di alcuni degli indagati dell’inchiesta relativa al complesso turistico “Torre Macauda” di Sciacca. Alcuni giorni prima di ferragosto era già stato annullato il decreto di sequestro preventivo nei confronti di Francesco Donà Delle Rose (1.600.000 euro), Maurizio Lupo (2.579.000 euro) e Anna Maria Lo Muzio (629.000 euro)
Le stesse decisioni sono state assunte, dopo, da altri due collegi per quanto riguarda le misure cautelari interdittive applicate a Fabrizio Morabito, Donà Delle Rose, Lupo e Lo Muzio. Gli avvocati difensori Marcello Consiglio, Giovanni Di Benedetto, Toni Gattuso, Ida Giganti e Vincenzo Lo Re hanno sostenuto la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza e dei presupposti di legge per le misure cautelari personali e reali decise decise dal Gip che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica. Inoltre, le difese hanno sostenuto “illegittimo l’uso di intercettazioni effettuate in un altro procedimento archiviato secondo i principi affermati da una recentissima sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione ancora in attesa di pubblicazione”. Come è noto, anni addietro l’inchiesta aveva ipotizzato infiltrazioni mafiose nel residence ma l’indagine si era chiusa con un nulla di fatto.
I reati contestati a vario titolo agli undici indagati (tra cui quattro società) sono associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio, corruzione e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Secondo gli inquirenti, il falliemento del complesso alberghiero e turistico sarebbe stat pilotato e il patrimonio distratto. Obiettivo, secondo l’impianto accusatorio era di ricomprare “Torre Macauda” all’asta ad un prezzo nettamente inferiore rispetto al valore di mercato.