Crisi idrica: ecco i 6 punti del documento consegnato al prefetto di Agrigento
Al primo punto la richiesta di preservare con ogni mezzo la gestione pubblica del servizio idrico integrato
Dopo la mobilitazione cittadina di protesta contro la crisi idrica, il comitato #vogliamolacqua di Agrigento ha consegnato nelle mani del prefetto Filippo Romano, il documento che in sei punti sintetizza le richieste della società civile alle istituzioni per fronteggiare l’emergenza. Al primo punto del documento la richiesta di preservare con ogni mezzo la gestione pubblica del servizio idrico integrato. I responsabili del comitato, hanno chiesto anche una maggiore equità nelle turnazioni idriche che cambiano da quartiere in quartiere.
1) Preservare con ogni mezzo la gestione pubblica dell’acqua, improntandola a diversi e migliori criteri di efficienza, trasparenza, legalità, equità, che AICA non ha garantito nel corso degli ultimi tre anni, con risultati talmente fallimentari da imporre urgenti e drastici correttivi, anche mediante commissariamento del Gestore e dell’Ente di Governo d’Ambito;
2) Affidare la cabina di regia al Genio Militare, per garantire il collegamento di pozzi e sorgenti alle reti idriche pubbliche, controllare e garantire l’avanzamento dei progetti finanziati per i quali sono già disponibili ingenti risorse, prevedendo altresì l’intervento urgente di dissalatori mobili, modulari o su nave che immettano la risorsa in rete a beneficio delle popolazioni in atto più sacrificate;
3) Assicurare assoluta trasparenza ed efficienza al servizio sostitutivo mediante autobotti, eliminando ogni ipotesi di favoritismo e garantendo priorità alle utenze deboli, quali i nuclei familiari più disagiati, gli anziani, i disabili;
4) Far rispettare la normativa che prevede un ambito idrico unico, che metta a sistema tutte le risorse disponibili e le distribuisca equamente, garantendo l’accesso all’acqua in egual misura e alla identica tariffa, prevedendo contestualmente la sospensione o la decadenza degli amministratori locali che strumentalmente si oppongano al rispetto di tali obblighi, nel pieno rispetto della normativa di settore;
5) Garantire il servizio di misura su tutte le utenze idriche, individuando ed eliminando ogni situazione di spreco o di abuso e, così, favorendo il risparmio della risorsa;
6) Individuare e correggere, con urgenza, ogni anomalia nel ruolo di Siciliacque S.p.A., soggetto privato a partecipazione pubblica, che in atto gestisce ingenti risorse idriche, nella misura in cui gli interessi della stessa non siano esattamente coincidenti con quelli della popolazione siciliana e agrigentina.