Il “pubblico” che disconosce Aica premiato con la vicepresidenza dell’Ati
Menfi, con il suo sindaco, ha ottenuto una poltrona importante nell’Ati, l’organismo di controllo del sistema idrico agrigentino. Comune che non ha consegnato le reti idriche all’Aica e che non fa parte della “consortile”
Sulla gestione pubblica dell’acqua accade di tutto e di più. Una gestione nella quale entra a pieno titolo la politica, quella da cui la gente si allontana sempre più. L’ex presidente della Regione, tale Saro Crocetta, avallò diversi Comuni a non rispettare la legge e consentì a questi di non cedere le reti idriche dei rispettivi comunai. Il Comune di Menfi, insieme ad altri, operano senza il necessario concetto di condivisione della cosa pubblica, guardando il campanile. E così è succede che Giovanni Cirillo, sindaco del piccolissimo paese di Montallegro viene eletto eletto presidente dell’Ati idrico. Ma il paradosso più eclatante + che la vice presidenza è stata affidata al sindaco di Menfi, Vito Clemente. Ricordiamo ed evidenziamo che il sindaco di Menfi rappresenta uno dei comuni agrigentini che non ha ceduto le reti idriche e che non fa parte di Aica, gestore pubblico del servizio idrico agrigentino. Il Comune di Sciacca, socio di maggioranza e rispettoso della legge ma anche dei pagamenti ad Aica sta a guardare. Silenzio, non si muove una foglia. Anzi, si muove una letterina del sindaco Termine ad Aica in cui si rimbrottano alcune cose. Una lettera che pare una sorta di paravento rispetto alle arrabbiature di migliaia di saccensi rimasti a secco e che guardano saltare i turni di erogazione senza spiegazione da parte di Aica. Una letterina come quella che si scrive per Babbo Natale.