Bilancio, Comuni inadempienti generano disagio e incertezza
Per la Cisl il commissariamento non è una buona notizia. A rischio servizi sociali, asili nido, mense scolastiche, finanziamenti
42 dei 147 comuni commissariati, per mancata approvazione del bilancio di previsione, sono nelle
province di Agrigento, Caltanissetta, Enna. Sulla decisione assunta da Regione Sicilia intervengono la
Segretaria Generale della Cisl Ag Cl En, Carmela Petralia e Salvatore Parello, Segretario Generale della Cisl
Funzione Pubblica Ag, Cl, En. “Non è certo una buona notizia per i nostri territori perché lo strumento di
programmazione finanziario permette ai comuni di definire le attività e i predisporre i servizi da offrire, nel triennio, ai propri cittadini. Sono a rischio asili nido, servizi sociali, mense scolastiche. La situazione può diventare ancor più grave a seguito della riforma istituzionale sull’autonomia differenziata”.
I Dirigenti Cislini rimarcano che “dovranno essere definiti e finanziati i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) che assieme alla definizione dei costi e dei fabbisogni standard, potranno dare la certezza di avere livelli uniformi sull’intero territorio nazionale e poter rilanciare solidarietà, perequazione, pari opportunità”.
“Siamo molto preoccupati – proseguono Petralia e Parello – perché questo commissariamento va ad
aggiungersi a quegli altri 68 comuni, delle tre province, che sono in predissesto o in dissesto finanziario con tutto quel che ne consegue. E’ chiaro che, nel momento storico in cui ci troviamo, con risorse del PNNR e altri fondi comunitari e nazionali che vanno programmati, impegnati e soprattutto spesi, la critica situazione delle autonomie locali crea forte disagio. Il mancato rispetto dei tempi dei approvazione del bilancio preventivo comporta inoltre la sospensione dei trasferimenti ordinari con buona pace delle politiche di investimento che sono il motore di una collettività”.
Nel concludere Carmela Petralia e Salvatore Parello volgono lo sguardo ai territori della Sicilia
centrale dove le criticità si sommano alle emergenze. “Le nostre aree interne non possono permettersi un
arresto dell’attività amministrativa, più di altre realtà comunali necessitano di infrastrutture, servizi pubblici, certezza dei tempi. Non possono pregiudicare la loro immagine ne rischiare di perdere la fiducia, non solo dei cittadini, ma anche dei possibili investitori compromettendo la capacità di accedere a finanziamenti. E’ chiaro che se si vuole garantire un futuro dignitoso alle giovani generazioni non si può più giocare con l’efficienza delle autonomie locali”.