Attratti dalla città, ma delusi dai disagi quotidiani. Famiglia trentina attende invano risposte dall’Amministrazione comunale

Da diverso tempo, ci troviamo a fronteggiare una gravissima carenza di acqua che ci rende impossibile svolgere anche le più basilari attività quotidiane. Non riusciamo a garantire ai nostri figli le condizioni igieniche essenziali, a preparare i pasti, a lavare i panni o semplicemente a fare una doccia. Ogni giorno diventa una lotta contro l’impossibile

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera pervenuta alla nostra redazione tramite mail da una famiglia che ha deciso, dal trentino, di vivere a Sciacca. Una lettera che giriamo all’Amministrazione comunale senza l’intento di una critica fine a se stessa. Ma con l’obiettivo che la stessa Amministrazione assuma l’iniziativa di contattare la famiglia e dare delle risposte, cosa che fino ad oggi sono mancate. La redazione rimane a disposizione dell’Amministrazione per agevolare il contatto con la famiglia in questione.

“Egregio Direttore, Mi rivolgo a Lei e alla redazione del Corriere di Sciacca per portare alla Sua attenzione una situazione drammatica e incredibile che la mia famiglia sta vivendo ormai da troppo tempo. Mi chiamo Emanuela, e insieme a mio marito e ai nostri due bambini piccoli, ci siamo trasferiti a Sciacca qualche anno fa perchè eravamo venuti in vacanza tanti anni fa dal Trentino e ne eravamo rimasti stregati dalla bellezza. Attualmente, viviamo nel quartiere San Calogero vicino al monte. Da diverso tempo, ci troviamo a fronteggiare una gravissima carenza di acqua che ci rende impossibile svolgere anche le più basilari attività quotidiane. Non riusciamo a garantire ai nostri figli le condizioni igieniche essenziali, a preparare i pasti, a lavare i panni o semplicemente a fare una doccia. Ogni giorno diventa una lotta contro l’impossibile, e ciò che dovrebbe essere una normale routine si trasforma in un incubo senza fine. Abbiamo cercato disperatamente di sollecitare le autorità competenti, ma le nostre richieste sono cadute nel vuoto. Nessuno sembra volerci aiutare o comprendere la gravità della situazione non solo per noi ma per tutti. La frustrazione e l’angoscia crescono ogni giorno di più, al punto che stiamo seriamente considerando l’idea di abbandonare Sciacca e tornare nella nostra regione di origine, dove situazioni simili sarebbero inimmaginabili.
Nonostante ci siamo integrati bene nella comunità locale e abbiamo apprezzato molti aspetti della vita a Sciacca, questa insostenibile mancanza di acqua ci costringe a pensare di lasciare la città. È inaccettabile che nel 2024 una famiglia debba affrontare tali difficoltà, che minano non solo la qualità della vita, ma anche la salute e la dignità delle persone coinvolte. Siamo stremati e disperati, e non vediamo una via d’uscita. Con questa lettera, faccio appello alla vostra testata giornalistica affinché possa dare voce alla nostra ma anche a quella di tante famiglie che come noi sono disperate. Spero che la diffusione della nostra storia possa sensibilizzare l’opinione pubblica e, soprattutto, spingere chi di dovere a prendere provvedimenti urgenti e risolutivi. La nostra situazione è insostenibile, e non possiamo più continuare a vivere in queste condizioni. Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione che vorrete riservare alla nostra richiesta di aiuto e per il vostro prezioso supporto”.