Centro storico, soliti problemi, solite soluzioni…ma nulla cambia
Le buone intenzioni non mancano. Anche la Cna scende in campo proponendo terapie per fronteggiare una agonia, lenta e duratura, che affligge il centro storico e le innumerevoli attività in esso racchiuse. Ma il malato continua a rimanere tale
SCIACCA- Il centro storico soffre da diversi decenni di una agonia evidente e strisciante. Dopo la riqualificazione delle vie del cuore della città, delle piazze, di interventi di decoro urbano, lo stato di sofferenza perdura. La riqualificazione urbana ha avuto l’effetto di tamponare una “desertificazione” dello stesso centro storico. Dopo la riqualificazione la totalità delle attività commerciali è stata oggetto di interessanti maquillage. La pedonalizzazione della via Garibaldi e della via Venezia ha dato un volto nuovo e assai gradevole. Ma tutto ciò non basta e forse non può bastare se gli interventi sono stati limitati alla riqualificazione. A questo importante intervento non è seguito la realizzazione di servizi adeguati alle criticità che lo stesso centro storico presenta: la mancanza di parcheggi, la difficoltà di raggiungere il cuore della città. Difficoltà aumentate con l’istituzione della Zona a Traffico Limitato che necessità di una rivisitazione. Anche la CNA è scesa in campo e ieri ha presentato un piano di proposte. Un ventaglio di idee che vanno dalla realizzazione di materiale per la guida di ristoranti, enogastronomia, artigianato artistico, percorsi storico culturali e per il turismo esperenziale.
Anche la CNA è convinta che la ZTL ha bisogno di una rivisitazione, mentre ha evidenziato più attenzione per un piano dehors e show tax. Ma anche piano specificamente turistico agevolato dalla disponibilità si servizi quali navette elettriche per collegare le zone parcheggi con i varchi della ZTL. La CNA ha lanciato le sue proposte, ieri, in un convegno che si è svolto in sala Blasco. Ma, intanto, ai già atavici aspetti critici del centro storico, si aggiunge la gravissima crisi idrica. La conformazione urbana del cuore della città non consente la presenza dei mezzi per il rifornimento dell’acqua. Le autobotti non possono accedere, per le dimensioni, nelle viuzze del centro. Crisi idrica e turni di distribuzione dell’acqua che si sono allungati di parecchio e che mettono in seria difficoltà ristoratori e titolari di strutture ricettive.
E mentre l’amministrazione comunale, tramite l’assessore Certa, rimarca che “il nostro progetto prevede la
pedonalizzazione del centro storico per periodi più lunghi”, il centro storico rimane in agonia preoccupante. E non sono pochi i commercianti che, specie nella zona di via Licata, affermano che la ZTL non è stata la soluzione vincente. Preoccupato Giuseppe Montalbano, dirigente CNA, che invita a “guardare oltre alle storiche criticità del cuore della città avanzando proposte concrete”. Montalbano è preoccupato per la “drammaticità che investe il l’aspetto economico delle imprese che insistono nel centro storico”. Un dato è certo: si discute da tempo, da troppo tempo. Ma la patologia del centro storico rimane. Sarà arrivato il tempo di una terapia d’urto. Le cure palliative sino ad oggi adottate, magari, non rimuovono le cause della patologia.