I Comuni adempienti insorgono contro Aica: “Il Cda diffida anche noi che siamo creditori”

Il presidente dell’assemblea dei sindaci di Aica, Alfonso Provvidenza, solleva la questione scrivendo al Cda e parla di parla “scarsa linearità amministrativa” rispetto a tali comportamenti

I Comuni soci dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini che pagano regolarmente la propria quota e che hanno accantonato nei propri bilanci le somme relative al ripianamento delle perdite maturate negli esercizi 2021 e 2022, cominciano adesso all’unisono a fare la voce grossa. I sentori c’erano da tempo.

Anzi, in alcuni casi, nel vivo di una crisi idrica che sta toccando tutti i Comuni della provincia, determinati sindaci sono stati anche fortemente contestati dalla parte politica avversa. In tanti hanno sottolineato il paradosso di un Comune, vedi ad esempio Sciacca, che è in piena regola rispetto agli adempimenti societari, che dispone nel proprio territorio di preziosi fonti idriche, ma che continua ad avere un servizio inadeguato. E che viene addirittura diffidato.

E’ stato il presidente dell’assemblea dei sindaci di Aica, Alfonso Provvidenza, a sollevare la questione con una nota trasmessa al presidente del Consiglio di amministrazione Settimio Cantone ed al Direttore generale Claudio Guarneri. Rilevando che in maniera ovvia ciascun socio, così come deliberato dall’organo assembleare e nel pieno rispetto di quanto previsto dalla legge, deve provvedere al ripiano delle perdite ed effettuare nei propri bilanci i necessari accantonamenti nel rispetto delle norme che disciplinano al redazione degli strumenti di programmazione e di rendicontazione degli enti locali, Provvidenza “tira le orecchie” ai vertici dell’organo esecutivo: “Sono presidente dell’assemblea dei soci – dice – ma anche sindaco di un Comune che ha regolarmente effettuato il versamento dell’erogazione straordinaria come previsto nell’agosto 2021 da un decreto regionale. Non posso che manifestare stupore – continua – per il contenuto della diffida in quanto diretta anche a quei Comuni che risultano essere, nel complesso, creditori della stessa azienda, poiché Aica non ha provveduto al rimborso delle rate che i Comuni hanno restituito alla Regione Siciliana”.

Ed appare, inoltre, ancora più sorprendente l’invio di tali diffide a fronte dell’inerzia del Consiglio di amministrazione in merito al recupero dei crediti vantati verso i Comuni di Licata e di Lampedusa e Linosa, con specifico riferimento alle quote sociali, e verso altri Comuni a fronte del mancato pagamento di quanto dovuto per l’erogazione della risorsa idrica”. Provvidenza, il cui mandato scade il prossimo mese di luglio, parla inoltre “scarsa linearità amministrativa” rispetto a tali comportamenti.

Giuseppe Recca da La Sicilia