Crisi idrica, lettera aperta del Cartello Sociale a Schifani

Un contesto che suscita perplessità e gravi preoccupazioni rispetto alle conseguenze di una riduzione delle forniture e  alle difficoltà di Aica a fare fronte agli impegni finanziari verso Siciliacque

Una lettera aperta indirizzata al Presidente della Regione, Renato Schifani, inviata dal Cartello Sociale di Agrigento e firmata dai responsabili don Mario Sorce, Alfonso Buscemi, Paolo Ottaviano e Gero Acquisto. Una lettera con al centro la gravissima crisi idrica che attanagli in modo particolare l’agrigentino e che fa riferimento anche al contenzioso tra Siciliacque Aica. Una provincia che “soffre attualmente di una insufficienza di approvvigionamento idrico che crea notevoli disagi alla popolazione, danni alle colture, una situazione che rischia di minare la civile convivenza e l’ordine pubblico. Intanto malcontento e rabbia vengono espressi dalla gente che si sente presa in giro e che è stanca delle promesse effimere, come si è potuto registrare dalla manifestazione popolare che ha portato in piazza oltre 2.000 persone”.

Contenzioso Siciliacque e Aica

Il Cartello Sociale evidenzia che a “rendere più pesante la vicenda arriva il preavviso di “misure di contenimento” da parte di Siciliacque, l’ente gestore del sovrambito idrico, che intima ad Aica di procedere subito a saldare un debito di 18 milioni di euro, richiesta  che metterebbe in seria difficoltà la società consortile che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Agrigento. Un contesto che suscita perplessità e gravi preoccupazioni rispetto alle conseguenze di una riduzione delle forniture e  alle difficoltà di Aica a fare fronte agli impegni finanziari verso Sicilia acque”. Su tale vicenda, il Cartello Sociale auspica, da parte del Presidente della Regione, “un autorevole intervento per comporre tale contenzioso in modo che la provincia di Agrigento non debba subire una diminuzione delle forniture del prezioso liquido”.

Dissalatore di Porto Empedocle

Nella lettera, il Cartello Sociale fa presente che “non si può procrastinare ulteriormente un intervento della Protezione Civile affinché venga ripristinato con procedura d’urgenza il dissalatore di Porto Empedocle in modo da affrontare l’ attuale emergenza anche in vista dei prossimi mesi estivi ai quali la popolazione guarda con non pochi timori. L’ idea di rimettere in funzione l’impianto di Porto Empedocle viene pienamente condivisa dal sindaco di Agrigento e da tutta la comunità ma il problema rimane quello dei tempi necessari alla rimessa in funzione ed è per questo che si invoca la Protezione Civile che può agire con grande velocità”.