Un morto in mare e la “pescatrice araba” diventa investigatore: ecco il romanzo di Massimo D’Antoni
Stasera alle ore 18.30 al Letterando in Fest la presentazione dell’esordio letterario del giornalista saccense Massimo D’Antoni
SCIACC. Esce per Gianmarco Aulino Editore, “La Pescatrice Araba” il primo romanzo del giornalista Massimo D’Aantoni.
La storia è ambientata in Sicilia nel 1970. Su un peschereccio della flotta del paese immaginario di Rocca di San Paolo, mentre governa il timone muore il marinaio Nino Pompeo, uomo buono e idealista. A tutti sembra una disgrazia. Non alla giovane e bella moglie Ines, rimasta sola ad accudire le gemelline Maria e Karima. Tunisina di nascita, giunta in Sicilia quando era bambina insieme al padre e al fratello, la donna chiede ed ottiene dall’armatore Stefano Barbera, da tempo molto attratto da lei, di prendere il posto di Nino a bordo dell’Aragona Madre, nome del natante, anche allo scopo di indagare. È, questa, la prima di una lunga serie di sfide che Ines intraprende contro usi e costumi in cui non si riconosce, affermando sempre la sua dignità, non esitando a puntare il dito perfino contro il fratello e addirittura contro la mafia. Una storia improntata sulla voglia di riscatto, che prova a fornire una chiave possibile del tema dell’integrazione e per il superamento di quelle barriere culturali e patriarcali che, ancora oggi, e non certo solo in Sicilia, continuano a rivelarsi difficili da superare.
L’autore stasera alle ore 18.30 alla Badia Grande presenterà il suo libro conversando con il Procuratore della Repubblica di Gela Salvatore Vella.