Partigiani di Sciacca fucilati nella Seconda Guerra Mondiale e dimenticati. Segreto propone intitolazione vie
SCIACCA. Una iniziativa che merita attenzione quella di Calogero Segreto, Italia Nostra e Unitre.
Con una lettera al sindaco Fabio Termine invitano l’amministrazione a ricordare tre saccensi partigiani che durante la Seconda Guerra Mondiale si sono battuti per liberare l’Italia dal nazifascismo. La proposta è di intitolare tre vie o di realizzare una stele commemorativa.
Si tratta di Giuseppe Prestia, Antonino Venezia e Pellegrino Prestia, tutti e tre militari dell’Esercito Italiano, poi passati nelle file della Resistenza contro i tedeschi. Due sono stati fucilati, uno è morto in battaglia.
“Ritengo che siano stati vergognosamente dimenticati – dice Segreto – probabilmente perché provenienti da ceti modesti e anche perché una cappa di oblio ha sempre sovrastato la numerosa partecipazione dei saccensi alla lotta per la liberazione”.
Giuseppe Prestia è nato a Sciacca il 27.03.1917, faceva parte della IV Armata di stanza in Francia. Dopo l’8 settembre 1943 si unisce alla resistenza francese e precisamente alla F.F.I.( Forces Francais de l’Interrieur). Catturato con altri sedici partigiani italiani vengono tutti fucilati il 16.6.1944 in località Saint Martin de Bromes, nell’Alta Provenza.
Antonino Venezia, nato a Sciacca il 16.4.1915 da Vincenzo e Paola Nicolosi, in forza al 317° Reggimento di Fanteria Divisione “Aqui” di stanza nell’isola di Cefalonia in Grecia. Dopo l’8 settembre 1943 la Divisione entra in conflitto con i nazisti.
Venezia cade in combattimento il 21 settembre 1943 tra le località di Argostili e Liscuri. Attualmente riposa
nel sacrario di Cefalonia tra i militari dichiarati ignoti.
Pellegrino Prestia, nato a Sciacca il 7.6.1915 da Giuseppe e Maria Cusumano, in forza al 317° Reggimento di Fanteria Divisione “Aqui” di stanza a Cefalonia in Grecia. Dopo l’8 settembre 1943 la Divisione entra in conflitto con i nazisti e dopo duri combattimenti si arrende a tedeschi il 22.9.1943. Il Prestia viene imprigionato assieme a migliaia di militari italiani e subito fucilato il 22.9.1943 stesso. Il suo corpo risulta disperso.