Strage di Casteldaccia: “Non sarebbe accaduto se fossero state prese tutte le precauzioni”
CASTELDACCIA- Si sarebbero potuto salvare, o meglio, “tutto questo non sarebbe successo, se fossero state prese tutte le precauzioni del caso”. Lo dice il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra, profondamente scosso dalla tragedia che ha spazzato via cinque vite, distrutto più famiglie.
Le indagini per mettere in chiaro le cause e le dinamiche della tragedia sono in corso. In quelle cloache che hanno provocato la morte, sature di un gas capace di stordire e uccidere in poche decine di secondi, non tutto sembra essere
stato organizzato a dovere.
Racconta Bentivoglio: “Gli aiuti sono stati repentini, siamo arrivati con tutte le specialità di soccorso che abbiamo in
dotazione in casi simili. Di fronte a noi si è parato uno scenario drammatico. Abbiamo tentato di aiutare i poveri operai, ma le concentrazioni di gas erano talmente alte da non avere lasciato scampo. Non si poteva sopravvivere in quelle condizioni”.
I Vigili del Fuoco hanno misurato l’idrogeno solforato “ed era di 100 Ppm, il limite massimo è di 10, dieci volte il limite consentito. In quelle condizioni non si poteva sopravvivere”. spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo.
Veloci i soccorsi. Le tre squadre dei Vigili del Fuoco sono arrivate nel giro di quindici minuti da quando, alle 13.48, è arrivata la richiesta di intervento. “Abbiamo inviato sommozzatori e anche le squadre che si occupano di rischio biologico e chimico – prosegue Bentivoglio -. C’è un’indagine in corso e ora dobbiamo verificare cosa verrà fuori dall’inchiesta. Ma io dico che gli operai erano persona abituate a svolgere questo tipo di lavori. Quindi sapevano che cosa fare e come equipaggiarsi in circostanze simili. Certamente non avevano le maschere quando noi li abbiamo trovati”.
Secondo Bentivoglio “tocca al responsabile del servizio di protezione stabilire quale precauzione andava presa. Ma per quello che abbiamo trovato – spiega il comandante – io dico che lì si poteva entrare solamente con le bombole di ossigeno. Impensabile avventurarsi senza, in quella vasca di raccolta non c’era ossigeno, ma solo idrogeno solforoso”.