Siccità, buone notizie dalla Commissione Attività Produttive dell’Ars. Tra le idee anche una diga sul fiume Verdura
PALERMO- Una riunione fruttuosa quella di stamattina in Commissione Attività Produttive dell’Ars. Commissione che tornerà a riunirsi martedì 30 aprile per stilare una risoluzione che coinvolge il Governo regionale. Alla riunione hanno partecipato i sindaci di Ribera, Bivona, Lucca Sicula, Cammarata, i parlamentari della medesima Commissione.
Al tavolo della commissione, presieduta dall’onorevole Gaspare Vitrano, il commissario e il direttore del Consorzio di bonifica, Baldassare Giarraputo e Giovanni Tomasino; il commissario per l’emergenza idrica in agricoltura, Dario Cartabellotta; il segretario generale dell’Autorità di bacino, Leonardo Santoro. Presenti anche l’Esa e la Protezione civile.
Il parlamentare riberese Carmelo Pace, ha evidenziato la necessità che si arrivi al più presto alla progettazione e alla realizzazione di una diga sul fiume Verdura per evitare che importanti risorse idriche continuino a finire in mare.
Inoltre, esiste un altro progetto per realizzare il quale necessita compresa tra 600 e 700 mila euro. Questo progetto consentirebbe di recuperare una buona quantità di risorse idriche.
«Si tratta – dice il sindaco di Ribera – di sbarramenti, a valle del fiume, di facile realizzazione, che non non farebbero finire in mare le acque del Verdura. Il consorzio da questi sbarramenti potrebbe pompare l’acqua con dei sollevamenti da destinare alle vasche di smistamento. Tutto questo nella parte bassa del fiume che ha un bacino imbrifero importante e che anche nei mesi estivi ha una capienza di acqua che altrimenti finisce in mare. L’ingegnere Santoro ha detto che questo si potrebbe realizzare in breve tempo».
Nel frattempo, saranno posizionate pompe di sollevamento nella zona di Poggiodiana per recuperare quanta più acqua possibile dal fiume Verdura. «La commissione – dice Ruvolo – si è impegnata a calare questi punti, da portare avanti con celerità, in una risoluzione, che sarà approvata il 30 aprile, da sottoporre al governo, affinché ne tenga conto e possa procedere. Nel medio termine la progettazione della diga sul fiume Verdura della capienza di 6/7 milioni di metri cubi per evitare che quest’acqua finisca in mare. Poi bisognerà cambiare il disciplinare con l’Enel per fare in modo che l’acqua da ottobre fino a quando si riempie il Castello venga invasata nella diga. Nel momento in cui si riempie la diga potranno riprendere a produrre energia. Avviando queste iniziative a breve e medio termine potremo avere dei risultati – dice Ruvolo – ma è chiaro che bisogna seguire, passo passo, tutto l’iter»
Filippo Cardinale