Salgono a tre gli indagati al comune di Agrigento nell’ambito dell’inchiesta “Pandora”
AGRIGENTO- Salgono a tre gli indagati del Comune di Agrigento. Ell’ambito dell’operazione Pandora. Tre professionisti scelti dal sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè’. Il terzo indagato e’ l’ingegnere Maurizio Erbicella, al quale il Comune nell’aprile 2022 , a fronte della carenza di personale nei propri uffici competenti, affido’ l’incarico di occuparsi della redazione della Vas, un atto propedeutico all’attuazione delle previsioni contenute nel Prg, per un importo di 70.000 euro oltre IVA.
«Siamo arrivati al terzo indizio – ha commentato ieri in una nota il presidente di Legambiente Sicilia, Daniele Gucciardo – cioè alla prova che questa amministrazione comunale ha colto il triste primato di affidare alcuni capisaldi della macchina amministrativa a personalità che si distinguono per spregiudicatezza, frequentazioni, cointeressenze con ambienti criminali e appaiono come simbolo di malgoverno della cosa pubblica».
Il riferimento è agli arresti di Gaetano Di Giovanni, capo di gabinetto del sindaco nonché comandante della polizia municipale, finito in carcere per avere intascato una tangente da 7500 euro per un appalto al comune di Santa Elisabetta e all’arresto (ai domiciliari) dell’ingegnere catanese Paolo Di Loreto, esperto per la redazione del Piano regolatore generale.
Intanto il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, interviene a seguito della convocazione da parte del Consiglio comunale al fine di relazionare sui recenti e noti avvenimenti giudiziari. «E’ stata disposta la sospensione cautelare dal servizio, con privazione della retribuzione, a carico del funzionario Di Giovanni. Dopodichè, nelle more che il Comune acquisisca formalmente gli atti, ho chiesto agli uffici di avviare una verifica interna circa la regolarità amministrativa degli affidamenti pubblici di cui si parla nel provvedimento cautelare. Poi è stato revocato l’incarico al consulente esterno, l’ingegnere Di Loreto, soggetto coinvolto in fatti accaduti a Catania e risalenti ad epoca antecedente al conferimento dell’incarico da parte del Comune di Agrigento. Ciò detto, nel pieno rispetto delle prerogative e competenze di ciascuno, rimango in attesa dell’esito delle disposte verifiche interne affinchè siano valutate la necessità o l’opportunità di ulteriori provvedimenti amministrativi»