Consiglio comunale Sciacca, il clima politico torna caldo
SCIACCA. I contenuti di una intervista rilasciata nei giorni scorsi all’emittente Rmk Tv dal segretario provinciale Simone Di Paola finisce nel dibattito politico del consiglio comunale, che ieri sera ha trattato la delibera di presa d’atto della nomina ad assessore di Fabio Leonte.
Nel parlare dei nuovi equilibri politici all’interno del consiglio comunale, Di Paola aveva detto che “le liste civiche hanno gettato la maschera nelle file dell’opposizione”. Sempre nell’ambito politico, l’esponente Pd in quella intervista ha detto che nell’attività amministrativa comunale “serve una regia e che occorre trasformare l’alleanza tra Mizzica e Pd in un progetto politico”.
Il dibattito si era aperto con l’abbandono dell’aula da parte del consigliere comunale Giuseppe Ambrogio, che non ha nascosto ancora una volta la sua delusione per non essere stato nominato assessore ed ha ricordato il gran consenso da lui ottenuto alle ultime elezioni.
Il passaggio della cabina di regia indicato da Di Paola è stato richiamato negli interventi dell’opposizione, ed in particolare nell’intervento di Ignazio Bivona: “Assenza di dialogo all’interno dell’amministrazione, uno scollamento evidente e tante contraddizioni”.
Di Paola ritiene che le sue parole siano state strumentalizzate. “La mia intervista è stata strumentalizzata – dice il segretario Pd – sono stati stralciati singoli pezzi e rimontandoli a proprio piacimento, fra l’altro in modo vigliacco, perché approfittando dell’assenza di chi non è in aula per potersi difendere e per poter spiegare le proprie ragioni”. In aula, infatti, non c’erano esponenti del Partito Democratico: “Io sono fiero e orgoglioso dei miei due assessori Valeria Gulotta e Antonino Certa, come lo sono stato di Gianluca Fisco – dice oggi Di Paola evidentemente risentito -. E’ stato scorretto insinuare valutazioni politiche su un intervista che nemmeno si è avuto occasione di ascoltare”.
Sulla “cabina di regia”, Di Paola chiarisce: “Non era una lamentazione nei confronti della giunta e del sindaco – ha aggiunto – io parlo di uno spazio di confronto e di discussione dove vederci più frequentemente dove poter scambiare idee proposte dove poter alimentare momenti di confronto costruttivo e positivo. Altro che contrapposizione. Se volevano creare zizzania hanno miseramente fallito”.
Nel suo intervento, il sindaco Fabio Termine ha poi fatto le valutazioni politiche sulla situazione in giunta e sulle sostituzioni: “Non sono successe cose eclatanti – ha detto – Mizzica non ha tradito l’elettorato e non ci sono stati fino ad oggi passaggi clamorosi. Fabio Leonte, oggi assessore, ha sostenuto da sempre il nostro progetto. Piuttosto, esaminiamo la situazione in altri partiti, vedi Fratelli d’Italia dove non si parlano tra di loro. La Dc è una lista a porte girevoli, succede di tutto ma nessuno ne parla e a me non interessa. Dietro le recenti uscite ci sono cose diverse da quello che dicono nei comunicati di rito. E poi – ha aggiunto – c’è stato un terremoto anche nella Lista Messina, dove è rimasto il solo Ignazio Bivona. Con tutti gli screzi che possono esserci nella nostra coalizione, vedi la fisiologica delusione di Ambrogio, è stata fatta una scelta all’interno di una lista e Leonte oggi è assessore. I rapporti con i partner della coalizione sono buoni e noi siamo a posto con noi stessi. Che significa amministrazione a trazione Pd ? Che significa che dobbiamo entrare nel Pd ? Illazioni su Simone Di Paola, che è una persona leale, non le vedo. Se avete provato a dividerci non ci siete riusciti. Parlate invece delle vostre assenze – ha detto all’opposizione – sono i vostri problemi che stanno facendo più clamore”.
Da evidenziare anche un acceso intervento del consigliere comunale Giuseppe Catanzaro, riferito alla ormai vecchia vicenda della sua uscita dal progetto Mizzica e degli errori fatti in occasione dell’accordo con il Pd, seguita da replica altrettanto stizzita del consigliere Gabriele Modica.
Bivona ha replicato che deve essere l’amministrazione, che ha vinto le elezioni, a garantire i numeri: “Termine è scivolato su una buccia di banana – ha detto Bivona – noi vogliamo assessori che lavorano, non basta che siano brave persone o brave mamme (riferite evidentemente all’assessore Gulotta che, risentita, ha lasciato l’aula). La dichiarazione di Di Paola in tv è stata eclatante, il segretario del Pd con Termine evidentemente non parla di politica. Non avrebbe senso dire che per amministrare la città bisogna costituire una regia politica. IO – ha concluso Bivona – ritengo che chi sta amministrando deve essere più umile e rispondere con i risultati, che ad oggi non ci sono”.
Giuseppe Recca